Siamo a tre: ecco il nuovo di modello per l’autocertificazione necessario per gli spostamenti. Ieri una circolare del capo della Polizia Franco Gabrielli
È il terzo modello di autodichiarazione da quando è iniziata la pandemia da Coronavirus-Covid-19: scaricalo qui. Un documento necessario in ragione del Decreto della Presidenza del Consiglio del 22 marzo che ha stabilito la nuova serrata per l’Italia.
Nella giornata di ieri, una circolare inviata ai prefetti dal capo della polizia Franco Gabrielli che ha spiegato nel dettaglio le nuove modalità. Cambia poco rispetto a quello antecedente (17 marzo) e un po’ di più rispetto alla prima autodichiarazione in questi tempi di virus. Oltre alle informazioni già richieste nella vecchia autocertificazione di una settimana fa, nel nuovo modulo va indicato l’indirizzo da cui è iniziato lo spostamento e la destinazione. Tra le esigenze concesse perché lo spostamento sia lecito oltre alle “comprovate esigenze lavorative” e ai “motivi di salute” sono contemplate “l’assoluta urgenza per trasferimenti in comune diverso” o la “situazione di necessità” per spostamenti all’interno dello stesso comune. Tuttavia, ci sono ancora alcune zone d’ombra: ieri, ad esempio, nella consueta diretta Facebook, il sindaco di Latina Damiano Coletta spiegava di aver avuto un confronto con il Capo dei Vigili Urbani rispetto al caso di Latina Scalo e Sermoneta Scalo dove c’è un centro commerciale molto frequentato. Secondo il primo cittadino pontino, al netto di diverse indicazioni successive, vale il concetto di prossimità: se un cittadino residente a Latina Scalo si trova più vicino al centro commerciale di Sermoneta di Scalo è utile che, per fare la spesa, vada lì piuttosto che spostarsi su una distanza maggiore.
Nella circolare del capo della Polizia Gabrielli si precisa che “rientra nello spostamento per comprovate esigenze lavorative il tragitto (anche pendolare) effettuato dal lavoratore dal proprio luogo di residenza, dimora e abitazione al luogo di lavoro”. Inoltre “rientrano nelle esigenze di assoluta urgenza, anche i casi – che si stanno ripetendo con una certa frequenza in questi giorni – in cui l’interessato si stia recando presso grandi infrastrutture del sistema dei trasporti (aeroporti, porti e stazioni ferroviarie) per trasferire propri congiunti alla propria abitazione”. Infine si sottolinea nella circolare che il Decreto della Presidenza del Consiglio del 22 marzo “reca alcune restrizioni riguardanti l’accesso ai pubblici parchi, ville, aree gioco e giardini pubblici e l’attività ludica e ricreativa all’aperto nonché dell’attività all’aperto” e prevede la chiusura dei negozi di alimenti e bevande situati in porti, aeroporti e stazioni a eccezione degli esercizi che si trovano sulle autostrade.