Italia diventa tutta zona rossa. È il premier Giuseppe Conte che annuncia l’estensione dei divieti, decisi per Lombardia e 14 province, a tutto il Paese: il nuovo decreto sarà in vigore da martedì mattina
Un provvedimento che ferma l’Italia: dallo sport alla scuola e fino dalla movida (il comportamento più trasgredito di questi giorni drammatici).
Il nuovo aggiornamento del capo della Protezione civile, Angelo Borrelli, ha portato a 9172 i casi complessivi: rispetto a domenica, ci sono state 97 nuove vittime e 102 guariti in più, mentre c’è stato un incremento di 1.598 contagiati. Con 463 morti l’Italia è il secondo Paese al mondo dopo la Cina più colpito dal coronavirus.
Il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, ha poi annunciato che l’Italia si appresta a diventare tutta zona arancione con le stesse misure decise per la Lombardia: “Il patrimonio di esperienza che ci restituisce anche il dato incoraggiante della zona rossa di Lodi, deve portarci a fare un sacrificio ulteriore in tutta Italia. Possiamo battere il virus. Ma ora servono regole ferree ovunque” dice all’Adnkronos. Il premier Giuseppe Conte in conferenza stampa ha spiegato la necessità di una nuova stretta che riguarda tutto il paese: “Italia sarà tutta zona protetta“. I divieti – come quelli previsti per la Lombardia e 14 province – saranno in vigore almeno fino al 3 aprile. Il governo, ha spiegato il presidente del consiglio, sta ragionando sulla possibilità di istituire la figura di un super commissario.
“Le nostre abitudine vanno cambiate ora, per il bene dei nostri cari, dei nostri genitori, dei nostri nonni. Lo dobbiamo fare subito”, ha detto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte annunciando la firma di un decreto che di fatto allarga la zona rossa a tutto il Paese.
“Sto per firmare un provvedimento che possiamo sintetizzare con l’espressione ‘io resto a casa‘. Ci sarà l’Italia come zona protetta“, ha spiegato. Gli spostamenti in tutta Italia saranno possibili solo per motivi di lavoro, necessità o salute. Viene disposto anche il “divieto degli assembramenti all’aperto e nei locali”. Il premier ha anche ufficializzato la proroga della chiusura delle scuole e delle università fino al 3 aprile e lo stop a tutto lo sport, Serie A compresa: “Non c’è ragione per cui proseguano le manifestazioni sportive”.
“Abbiamo adottato una nuova decisione come governo, siamo ben consapevoli di quanto sia difficile cambiare tutte le nostre abitudini. Capisco le famiglie, i giovani, sono abitudini che ragionevolmente con il tempo alla luce delle nostre raccomandazioni potranno esser modificate, ma tempo non ce n’è. C’è una crescita importante dei contagi e delle persone decedute”.
“Non è all’ordine del giorno una limitazione dei trasporti pubblici, per garantire la continuità del sistema produttivo e consentire alle persone di andare a lavorare”, ha specificato il premier.