In questi giorni si sono registrate nelle scuole di Latina e provincia diverse situazioni di degrado e incuria, proprio ieri gli studenti del Liceo Artistico del capoluogo hanno manifestato per rivendicare il diritto di frequentare un ambiente scolastico consono. Secondo i manifestanti, i tubi dell’impianto di riscaldamento subiscono perdite e questo comporta che le lezioni si svolgano in un ambiente congelato, e inoltre alcune porte e finestre sarebbero pericolanti.
Persino testate giornalistiche nazionali come il Tg3 (nell’edizione pomeridiana odierna) si sono interessate alla situazione pontina, prendendo l’Istituto Tecnico Vittorio Veneto – Salvemini di Latina come “modello” esplicativo di come con le ristrutturazioni di edilizia scolastica siamo indietro di decenni. Sia come provincia che come Paese.
Il caso San Benedetto
Ma c’è un’altra situazione di mancata manutenzione che va registrata ed è quello che riguarda l’IPAA SAN BENEDETTO di Borgo Piave.
Dalle foto si può evincere come ci siano infiltrazioni d’acqua che causano macchie e la fuoriuscita di muffa, inoltre si può facilmente notare come la mancanza di un’adeguata manutenzione abbia causato la formazione di vistose crepe nei muri e, addirittura, la caduta di pezzi di calcestruzzo.
Viene da chiedersi come mai la Provincia che, secondo la legge 142/90, ha il compito di provvedere alla manutenzione ordinaria e straordinaria degli edifici scolastici non sia intervenuta. Secondo la summenzionata la legge, come noto, la manutenzione ordinaria e straordinaria degli edifici spetta ai Comuni, per le scuole di grado inferiore, e alle Province, per gli istituti e scuole di istruzione secondaria superiore. Essi “provvedono altresì alle spese varie di ufficio e per l’arredamento e a quelle per le utenze elettriche e telefoniche, per la provvista dell’acqua e del gas, per il riscaldamento ed ai relativi impianti“.
Oltre, quindi, alla situazione del Vittorio Veneto – Salvemini che ha guadagnato, suo malgrado, la ribalta nazionale, si hanno altri due casi conclamati (escludendo i problemi di caldaie che interessano molti istituti sia inferiori che superiori) in cui gli studenti di due istituti superiori molto frequentati della nostra città protestano perchè gli interni e gli impianti di riscaldamento ed acqua delle scuole da loro frequentate non garantiscono la fruizione di un servizio che, per legge, deve essere erogato con una sufficiente manutenzione. Quando ci saranno questi interventi straordinari dell’ente che ha la competenza?
Va bene con i trasferimenti statali a singhiozzo, ma si doveva arrivare proprio a questo punto di (quasi) non ritorno?