Ieri, il pm della DDA di Napoli, Alessandro D’Alessio, ha chiesto 5 anni di sorveglianza speciale e la confisca dei beni per l’ex consigliere regionale campano dell’Udeur Nicola Ferraro
Al termine della requisitoria al tribunale di Santa Maria Capua Vetere, il pm anticamorra D’Alessio ha chiesto alla corte, che si occupa delle misure di prevenzione, di confiscare i beni sequestrati nel 2017 all’ex politico del partito che fu di Clemente Mastella.
I beni, le partecipazioni societarie, i rapporti finanziari e bancari, per un valore stimato pari a oltre 3 milioni di euro, sono stati già sequestrati due anni fa. Tra gli otto immobili colpiti dal provvedimento ne risultarono due ubicati a Formia (un fabbricato di 92 mq) e Gaeta (un fabbricato di 88 mq). La decisione della corte campana è attesa per fine marzo.
Il 57enne Ferraro, originario di Casal di Principe, è stato già condannato a 5 anni e 4 mesi di carcere per concorso esterno in associazione mafiosa, perché ritenuto imprenditore e politico colluso con il clan dei Casalesi, nello specifico con le fazioni Schiavone e Bidognetti. In cambio, Ferraro ha ottenuto sostegno elettorale e un appoggio per la sua affermazione imprenditoriale e delle sue aziende, come l’ormai fallita Ecocampania srl.
Gran parte delle attività e dei beni sono entrati nella sua disponibilità e dei suoi congiunti proprio in ragione della sua contiguità con i Casalesi.