In tre ore, fanno sapere da Minturno Libera, hanno raccolto oltre 100 firme contro lo “sfratto della vergogna” disposto dal Comune nei confronti della parrocchia della Maria SS.ma Immacolata
SINITE PARVULOS VENIRE AD LAETITIAM
A cura di Orazio Ruggieri
MINTURNO – Mentre si avvicina inesorabile la data del 31 gennaio, fissata dall’ordinanza del 13 gennaio 2020, a firma del sindaco di Minturno, quale termine ultimo per la riconsegna al comune, da parte della parrocchia “Maria Santissima Immacolata” di Scauri, del piano terra e del giardino dell’edificio “Casa del bambino”, si moltiplicano le iniziative, gli appelli e le proteste, dal tono civilmente pacato ma dal contenuto fortemente incisivo, da parte di genitori, ragazzi dalla voce schiettamente innocente e non plagiata, e cittadini in genere che chiedono la revoca della assurda ordinanza concepita, anche da un punto di vista temporale, come aut aut cui manca la possibilità di un periodo cronologicamente ragionevole per ricercare eventuali altre soluzioni.
A tal proposito c’era già stata una nota dell’associazione “Minturno Libera”; ora si raccolgono in giro appelli e sollecitazioni provenienti da gruppi spontanei che, proprio domenica 26 gennaio, hanno attivato un gazebo per la raccolta delle firme tendenti a dissuadere il Comune dal perseguire sulla strada del forzato esodo. Le motivazioni fornite dal Comune parlano di segnalazione di potenziale rischio presenti nella staticità dell’edificio che, sempre secondo il Comune, potrebbe essere adibito, dopo adeguati lavori di consolidamento, a struttura per la cura di minori in difficoltà dopo che l’Asl ha destinato al Comune costiero l’attivazione di una struttura in tal senso. E, prima di dare voce alla comunicazione ufficiale con cui don Alessandro Corrente, composto e laborioso parroco di “Maria Santissima Immacolata” segnalava, nell’ottobre 2019, le preoccupanti criticità edilizie che si riscontravano nella volta della struttura, specificando dettagliatamente l’utilizzo dell’intero fabbricato nei diversi piani che lo compongono, ci sono pervenute piccole pillole dal carattere quasi aneddotico che lasciano in qualche modo pensare, pur nel rispetto delle scelte che dignitosamente ogni soggetto citato ha compiuto nel pieno diritto della sua libertà d’azione. C’è pure chi si chiede come mai il rischio di crolli, alla data del 13 gennaio, dovesse preoccupare solo la sottostante realtà aggregante di ragazzi e non i potenziali fruitori delle cataste di libri ammucchiati al piano superiore?
Ed ecco il documento con cui don Alessandro Corrente segnalava l’anomala situazione della struttura al Comune e che ha avuto come seguito, la sacrilega “cacciata” dal sito tanto amato e frequentato soprattutto da ben 180 minori strappati alla strada tanto pericolosa, per tanti aspetti, specie in queste zone.
“Al Sindaco e Al Comandante della Polizia Locale del Comune di Minturno. Oggetto: ex casa dei bambini. Il sottoscritto don Alessandro Corrente, quale legale rappresentante della Parrocchia Maria SS.ma Immacolata, rappresenta, alle Illustrissime S.V., che in data 18 dicembre 2017, mediante apposito protocollo d’intesa, tra codesta Amministrazione comunale e la Parrocchia Maria Santissima Immacolata di Scauri, veniva concessa in uso la “ex casa dei Bambini” in virtù degli obbiettivi comuni inerenti il benessere dei ragazzi del territorio comunale nell’ambito delle attività promosse, e tutt’ora poste in essere, da questa Parrocchia. Le numerose attività ludico ricreative in parola, tutte poste in essere presso il primo piano della ex casa dei bambini, riguardano, allo stato: laboratori di cucina; laboratori di chitarra; laboratori di bonghi e strumenti musicali; laboratori di creativo; corsi di lingua italiana per i rifugiati; corsi di Inglese, Francese e Spagnolo, aperti a tutti da 0 a 99 anni; corso di balli di gruppo e di coppia, oltre al fatto che, durante tutta la settimana, la struttura (piano terra) è utilizzata per il catechismo. Inoltre, in considerazione della tipologia costruttiva della Ex Casa dei Bambini (piano terra e primo piano), codesto spettabile Ente concedeva, all’Associazione Italia Nostra Onlus, per nobili fini, il primo e ultimo piano della casa di cui trattasi, nello specifico per favorire lo sviluppo turistico, culturale, ambientale, sociale, sportivo, storico, artistico del territorio del Comune di Minturno e favorire il miglioramento della vita dei residenti e ospiti, ispirandosi a principi di democrazia, indirizzati a ottenere i migliori risultati possibili nell’ambito dell’attività di promozione e utilità sociale.
Per quanto sopra enucleato, appare improcrastinabile e imprescindibile porre in evidenza il completo stato di abbandono della struttura concessa in uso all’Associazione Italia Nostra Onlus [ci sono numerosi articoli stampa che evidenziano tale stato], oltre al fatto che, allo stato, il piano primo non risulta essere fruibile da nessuno. Tale situazione va in contrasto, senza alcun dubbio, a quanto convenuto con il protocollo d’intesa sottoscritto con il presidente protempore della sezione Golfo di Gaeta-Scauri, circa i nobili fini sopra descritti. A tal proposito va evidenziato che la struttura è utilizzata come mero deposito di libri, tra l’altro prossimi al macero (la struttura non è aperta al pubblico, non vi è possibilità di consultare i libri ivi accatastati e soprattutto non esiste un elenco, cartaceo e/o telematico, dei libri presenti). Quanto affermato è facilmente visibile, una volta acceduti nei locali, da chicchessia, ma soprattutto appare inconfutabile porre in evidenza che la struttura, nata per altri scopi, parrebbe non essere idonea a sostenere l’eccessivo carico di libri che “invadono” il primo piano. Tale sovraccarico, a modesto parere dello scrivente, che come noto non è un tecnico specializzato, sta procurando, anche in virtù di una totale assenza di manutenzione ordinaria e straordinaria, continue crepe superficiali dell’intonaco che, con le intemperie in corso, fanno penetrare, in modo incontrollato, acqua nelle mura creando macchie di umido e conseguente muffa che, come noto, distrugge la carta stampata.
Per quanto spiegato e, in considerazione dei gravi fatti accaduti, nel tempo, sul territorio nazionale, si voglia, ognuno per la parte di competenza, con ogni cortese consentita urgenza verificare se il “carico” a cui è sottoposto la struttura muraria sia adeguatamente ripartito e soprattutto se tale peso sia supportato dalla struttura che risulta essere stata realizzata in muratura tufacea e/o similare, al fine di evitare che la stessa possa crollare e procurare disastrosi eventi. Con l’occasione si rammenta il “totale” interesse di questa Parrocchia a che l’intera struttura [quella concessa e quella per cui si chiede la concessione] sia efficiente sotto ogni aspetto, per rirenderla fruibile a tutti i ragazzi e non del territorio della nostra splendida città, la città di Minturno. Nel restare in attesa di un Vostro sollecito e positivo riscontro, ringrazio della fattiva e preziosa collaborazione. Scauri, 8 ottobre 2019. Firmato: Don Alessandro Corrente”.