Commessa per Hitachi, la grande multinazionale giapponese, da parte di Trenitalia per 43 nuovi treni regionali ibridi dotati di motore diesel, pantografo per linee elettrificate e batterie al litio. Nell’articolo del Corriere della Sera “Mobilità, arrivano i treni ibridi” il giornalista annuncia che questi treni sono in fase di progettazione/costruzione in Italia – sostenendo così l’occupazione delle maestranze anche nelle sedi del colosso nipponico di Napoli e Reggio Calabria – ed entreranno in circolazione a partire dall’anno prossimo in Sicilia, Toscana, Sardegna, Val d’Aosta e anche nel Lazio.
TRENI A “TRE ANIME”: DIESEL, ELETTRICO E BATTERIA
“Qualcuno li definisce treni a “tre anime”, mentre per gli ingegneri si chiamano più prosaicamente treni “ibridi”. Sono alimentati da un “PowerPack”, un modulo nel quale sono alloggiati due motori diesel a basse emissioni di ultima generazione e tra le due e le quattro batterie. Per la circolazione sulla rete possono slittare dall’alimentazione elettrica al motore a scoppio riducendo consumi e, si spera, i costi per i passeggeri“. Il passaggio alle batterie è pensato per percorrere l’ultimo miglio delle linee non elettrificate evitando di utilizzare il diesel: “Per gli esperti, la scelta di scommettere su questo tipo di alimentazione nasce dal fatto che le batterie possono essere utilizzate nei tratti di linea in avvicinamento ai centri storici o durante la sosta in stazione prima della partenza così da limitare la rumorosità“.
FUTURO INTERMEDIO: ALIMENTAZIONE CON BATTERIE AL LITIO
“A novembre Alistair Dormer, vicepresidente della conglomerata Hitachi, aveva confidato al Corriere della Sera come l’industria delle batterie stesse evolvendo rapidamente trainata dalla Cina e con l’Europa che ora sta correndo frettolosamente ai ripari anche in virtù delle aggregazioni nell’automotive, vedi il caso Fca-Psa. Non è un caso che Hitachi, dopo aver rilevato dall’ex Finmeccanica Ansaldo Breda – che a Pistoia produce anche il Freccia rossa Etr 1000 – abbia poi comprato l’italiana Flamm. Storicamente tra i leader mondiali nell’alimentazione a batteria per gli impianti industriali che consentono così di avere un approvvigionamento di energia alternativo in luoghi particolarmente sfavorevoli. Nella circolazione del treni le batterie lavoreranno insieme ai motori diesel per formare un sistema di alimentazione ibrido. Così si possono aumentare i tassi di accelerazione e al tempo stesso ridurre il consumo di carburante del 20%, riducendo ulteriormente le emissioni nocive“.
“Oggi sul 40% delle principali linee ferroviarie europee viaggiano treni alimentati con motori diesel, a cui è legato il 20% del traffico su rotaia“.
IDROGENO: ULTERIORE TRANSIZIONE ENERGETICA
“La francese Alstom, altro colosso dell’Industria ferroviaria appena stoppata dall’Antitrust Ue nella fusione con la divisione mobilità di Siemens, sta scommettendo sull’idrogeno, una fonte rinnovabile che potrebbe permettere un’ulteriore transizione energetica. In Germania i francesi hanno appena messo in circolazione due treni alimentati a idrogeno. Nome in codice: Coradia iLint. Il funzionamento dei convogli è semplice: convertono l’idrogeno stoccato sul tetto e l’ossigeno presente nell’aria in energia elettrica per permettere il movimento. Completano il sistema di immagazzinamento batterie agli ioni di litio, utilizzate per recuperare l’energia in frenata. Secondo la società di consulenza Roland Berger, nel 2030 in Europa i treni alimentati a idrogeno potrebbero aggiudicarsi una quota di mercato del 20% e competeranno con diesel ed elettrico. La crescita attesa in Italia è favorita dalla vetustà del materiale rotabile“.