Che le località balneari abbiano problemi a popolarsi di turisti nelle stagioni fredde è un problema ormai chiaro e alcune città hanno cercato di correre ai ripari.
San Felice Circeo è sicuramente una di quelle località che d’estate esplode di turisti da ogni parte d’Italia, Europa e non solo.
Ma succede lo stesso d’inverno o autunno? A quante pare no e un cittadino ha scritto un post per sfogarsi rispetto proprio a questa situazione.
LO SFOGO
Davvero fuori luogo questi commenti sul deserto dei tartari che già da due mesi caratterizza S.Felice.
Non c’è nulla da festeggiare o esultare quando 9 mesi l’anno un centro storico di tale bellezza è completamente deserto in una maniera che i fantasmi avranno paura a uscire, quando i ragazzi sono costretti ad uscire nei paesi vicini, più animati.
GLI INCENTIVI
Non si può festeggiare neanche per il fatto che ora si cammini bene, in una tragica situazione del genere. Certo, è una buona amministrazione che dovrebbe attuare politiche per far rivivere un centro storico (ad esempio abbassando le tasse per i primi due anni a chi torna a vivere al centro storico? Idem per chi apre un locale tutto l’anno? Si chiamano INCENTIVI, magari si perde di qualche euro di tasse ma si guadagna con una manovra di grande portata che torna a far vivere un paese.
Ma a questa situazione grave evitiamo commenti di gioia per il mortorio, o per i tavoli tolti, commenti che ci sono a voce come su FB. Io di questi commenti mi vergognerei anche nei confronti dei tanti non-sanfeliciani presenti su Facebook. Certo qualche tavolo in più (seppure fosse in più) è problema molto meno grave di un paese morto e sepolto giorno e notte per 9 mesi.
Soprattutto se si critica chi coraggiosamente in questa situazione di deserto tiene aperta una attività per cercare di ravvivare il luogo.
Anche Trento è dei trentini ma piena di gente tutto l’anno (ci guadagnano anche di più)… e Roma non è dei romani, tanto tanto attaccati alla Capitale anche con i milioni di turisti?
Basta con questa storia per cui un posto è proprio solo se lo si vive in modo esclusivo, perché poi questi sono i risultati. Solitudine.
Non sarà questo mio disappunto a cambiare la mentalità ma spero nei ragazzi come me, di cui ho letto qualche commento, che fra qualche anno prenderanno il posto di questa generazione che spesso si rassegna alla desolazione o addirittura se ne compiace.