Ieri il muratore albanese Qemal Shaskaj, precedentemente incensurato e trovato in possesso di 27 chilogrammi di cocaina lo scorso dicembre in una villetta di Giulianello (frazione di Cori), è stato condannato a 5 anni per detenzione e traffico di sostanze stupefacenti. Lo stesso è stato invece assolto dai capi d’imputazione di detenzione abusiva di armi da fuoco e ricettazione per non aver commesso il fatto. La sentenza è stata emessa dal giudice dell’ udienza preliminare del Tribunale di Latina Mario La Rosa. Il pubblico ministero aveva invece chiesto una condanna a 9 anni. A Shaskaj erano stati già concessi gli arresti domiciliari dopo l’arresto operato dalla Squadra Mobile di Latina.
Al 37enne insospettabile e padre di famiglia gli inquirenti sono arrivati partendo dalle indagini sull’omicidio a Velletri nel 2016 di Aniton Shaskaj, pizzaiolo molto conosciuto in città e fratello di Qemal. Un assassino in puro stile mafioso. Lo scorso anno a seguito di investigazioni effettuate dai poliziotti del commissariato per individuare la provenienza degli stupefacenti ceduti sulla piazza della cittadina dei Castelli romani, gli investigatori sono risaliti ad uno straniero di nazionalità albanese, Qemal Shaskaj appunto, sospettato di detenere armi e droga. Sono pertanto iniziati i servizi di appostamento e pedinamento, che hanno condotto gli agenti fino a Cori.
Il 13 dicembre, con l’ausilio delle unità cinofile di Nettuno, è scattato il blitz degli agenti della Polizia di Stato del Commissariato di Velletri e dei colleghi della Mobile di Latina. In alcune pertinenze dell’abitazione dello straniero, i poliziotti hanno rinvenuto due borsoni, all’interno dei quali erano contenuti 25 panetti del peso di 1,08 ciascuno, per un totale di 27 kg di cocaina purissima. Sostanza che avrebbe verosimilmente fruttato più di 3 milioni di euro. Inoltre, nascosti in alcuni cunicoli, sono state scoperte due pistole (una calibro 9 e una 7,65), un fucile a pompa e numeroso munizionamento.