È stato accolto dal Tribunale di Cassino il ricorso presentato dal Comune di Formia contro Acqualatina SpA per stabilire se quest’ultima abbia eseguito correttamente i lavori su vari punti del territorio formiano. La prima udienza è stata fissata per il 18 novembre prossimo.
“Il ricorso – scrive il sindaco di Formia Paola Villa – è volto alla nomina di un tecnico per appurare la giusta esecuzione dei lavori di ripristino per i diversi interventi sul territorio comunale avuti in questi ultimi due anni”.
“Sarà la prima tappa – prosegue il primo cittadino – per un percorso giuridico che tende a ripristinare la veridicità dei fatti in merito agli appalti di manutenzione ordinaria e straordinaria di tutti i lavori del gestore idrico in questi anni. L’azione non sarà semplice, ma ad oggi il materiale raccolto, grazie ad un lavoro certosino iniziato da ottobre 2018, è enorme ed esplicativo. Tutto questo perché si tuteli il servizio idrico integrato, perché se ne tuteli efficacia ed efficienza, al di là degli slogan di campagna elettorale, ma con atti concreti”.
Procedere contro il gestore idrico dell’Ato 4 fu una scelta avallata dalla Giunta Villa il 17 maggio 2019, in seguito ad alcuni interventi di manutenzione ordinaria eseguiti da Acqualatina che avrebbero lasciato il manto stradale non ripristinato e vieppiù diventato pericoloso.
Come si legge nella delibera di giunta risalente a maggio: “In diversi punti la pavimentazione è divenuta impraticabile nel doppio senso di marcia, l’asfalto risulta essersi ben presto sgretolato e in alcuni tratti sul ciglio della strada sono stati creati dei veri e proprio gradini che mettono in pericolo la sicurezza per gli automobilisti, dei ciclisti e dei pedoni“
Ora, con il ricorso, l’amministrazione formiana chiede che si disponga una consulenza tecnica in modo da accertare lo stato dei luoghi, la correttezza dei ripristini eseguiti da Acqualatina s.p.a., la pericolosità dei siti, nonché il computo metrico estimativo dei costi necessari per il corretto ripristino dei siti, anche ai fini dell’accertamento e della relativa determinazione dei crediti derivanti dalla inesatta esecuzione dell’obbligazione contrattuale o dell’illecito a carico del gestore idrico pubblico-privato.