Si chiama “Childex 2019”, la prima esercitazione di protezione civile in scala reale in Italia alla presenza di popolazione adulta e minori, che si è tenuta a Priverno e Maenza da giovedì 3 ottobre alla mattina di sabato 5. È stata prevista una notte in tenda per simulare lo scenario dei primi interventi in favore delle popolazioni locali colpite da una calamità, un’esercitazione utile a rodare protocolli organizzata dall’Agenzia Regionale di Protezione Civile d’intesa con la Prefettura di Latina e con la collaborazione dei due comuni Comuni pontini, oltre a Save the Children.
La notte in tenda vera e propria è stata quella tra il 4 e il 5 ottobre, una simulazione che ha coinvolto 380 cittadini, di cui 100 bambini tra i 6 e i 14 anni. La cucina da campo è stata allestita in ventiquattr’ore, come l’intera tendopoli. Un test partito dal Lazio, “prima regione italiana – spiega Carmelo Tulumello, direttore dell’Agenzia di Protezione Civile – a dotarsi di linee guida per la tutela dei minori nelle emergenze”. “Al loro arrivo erano un po’ spaesati. Qualcuno non aveva realizzato – riferiva il Sindaco Anna Maria Bilancia – di dover stare fino a domani al campo… gli farà bene per il futuro: le cose che si conoscono, qualunque esse siano, si affrontano meglio“. Tra i giochi del pomeriggio, con Save the Children, anche “disegna la tua valigia”: cosa porteresti in caso di emergenza? Qualcuno “la Nutella”, i più pratici “i vestiti”, i più affettuosi “mamma e papà”.
“Nei contesti di emergenza – spiega Federico Cellini, Responsabile Unità Emergenze – in seguito a calamità naturali, è estremamente importante intervenire con tempestività per garantire tutta la protezione e il supporto necessari ai bambini e ai loro genitori. Per questo è doveroso lavorare sulla prevenzione e sulla sensibilizzazione della popolazione. Da anni lavoriamo in stretta collaborazione con l’Agenzia Regionale di Protezione civile e siamo molto orgogliosi di partecipare a questa importantissima esercitazione nella quale, per la prima volta, vengono coinvolti bambini e adolescenti che, assieme alle loro famiglie, possono vivere in prima persona tutte le fasi che caratterizzano una risposta all’emergenza. Una esperienza fondamentale, del resto, anche per gli adulti, che grazie alla simulazione possono acquisire informazioni e conoscenze indispensabili su come comportarsi nei casi di calamità naturali”.
L’esercitazione è stata realizzata per raggiungere vari obiettivi tra i quali:
- verificare i piani di protezione civile di Maenza e Priverno;
- testare i flussi di attivazione e di comando fra le diverse strutture operative;
- appurare la risposta del volontariato in relazione alla logistica e assistenza alla popolazione minorile e adulta;
- accertare le fasi di evacuazione e accoglimento della popolazione minorile verso i campi di accoglienza;
- testare la tutela e la protezione dei minori durante un’emergenza.
- consolidare prassi relative alla registrazione, alla cucina, alle dinamiche psico-sociali, alle attività di informazione e intrattenimento dei minori durante la fase di emergenza.
Riguardo alle vere emergenze, “I primi giorni sono di mestizia pura”, dice Antonio Colombi, responsabile organizzativo di Childex, tra i primi ad arrivare ad Amatrice il 24 agosto 2016. “Per i bimbi è un gioco. Noi lavoriamo come se fossimo in piena emergenza ma lo stato emotivo di certe tragedie non si può ricreare. Lo scopo è aumentare la consapevolezza. Gli abitanti di Amatrice non riuscivano a credere che fosse successo a loro: può succedere a tutti. Ed è importante ricordare che non si è soli“.