“Il nostro Movimento di Partecipazione Politica comunica l’adesione formale alla Petizione Popolare promossa da Associazioni di Consumatori e Cittadini per chiedere il ripristino del Treno Regionale 12667, in partenza da Roma Termini in direzione Formia, delle ore 23,11 ad oggi soppresso nei giorni feriali ed in circolazione soltanto il Lunedì, il Sabato e la Domenica” dichiara Andrea Orticelli, Responsabile del Gruppo di Lavoro Viabilità e Trasporti di Fondi Vera.
La decisione presa da Trenitalia, determinata dai lavori di sistemazione della linea ferroviaria Roma Termini – Formia (LT) – Napoli (NA) che hanno fortemente limitato e pregiudicato le ragioni e gli interessi dei viaggiatori e pendolari, costretti a trovare soluzioni possibili ed alternative, con maggiori costi e/o oneri agli stessi, non può lasciare indifferenti le nostre Comunità e di riflesso le Istituzioni territoriali.
Siamo di fronte ad un’evidente beffa per tantissimi viaggiatori e soprattutto per i pendolari, solitamente abbonati di vecchia data. Proprio questi ultimi, abbonati sia in forma mensile che annuale, da settimane ormai, con la riduzione e/o soppressione della linea ferroviaria in oggetto, sono quelli maggiormente danneggiati, in considerazione del fatto che non hanno registrato alcuna riduzione degli importi complessivi già versati per gli abbonamenti sottoscritti, tant’è che in molti stanno valutando seriamente l’ipotesi di presentare richieste di risarcimento di tutti i danni patrimoniali e non patrimoniali patiti e subiti per l’omessa fruizione e/o utilizzo della linea ferroviaria regionale, oltre alla liquidazione dell’indennizzo per la violazione delle Condizioni Generali di Contratto e della Carta dei Servizi in tema di trasparenza, efficienza ed equità.
Come segnalato nei giorni scorsi da diverse Associazioni di Consumatori.
“La conseguenza è drastica quanto evidente: meno treni, più disagi e nessuna riduzione sui costi degli abbonamenti, nonostante il servizio ridotto e le difficoltà che i viaggiatori sono costretti a sopportare per tornare a casa dopo una giornata di lavoro. La questione evidenzia l’importanza di garantire un servizio ferroviario regolare e affidabile per tutti gli utenti della lunga e frequentatissima tratta” aggiunge Francesco Ciccone, Capogruppo Consiliare di Fondi Vera.
Come ben riportato da alcuni quotidiani nei giorni scorsi, per molti pendolari tra Roma e il sud pontino, l’ultimo treno della Linea FL7 non è una semplice corsa serale, ma rappresenta l’ultima possibilità concreta di tornare a casa. Il Regionale 12667 di Trenitalia, in partenza da Termini alle ore 23.11 e diretto a Latina e poi a Formia-Gaeta, è una corsa che ha subito negli ultimi anni continui cambiamenti, generando preoccupazione, incertezza e disagio tra i pendolari. A più riprese, e per lavori di manutenzione, il treno è stato cancellato o sostituito da bus che arrivavano molte ore dopo rispetto al treno. E non sono mancati neppure gli spostamenti di Stazione: per un periodo il convoglio è partito da Roma Tiburtina invece che da Termini: una soluzione che, secondo i pendolari, ha reso ancora più difficile riuscire a prendere l’ultima corsa.
“Il ripristino stabile dell’ultima corsa è da considerarsi non “soltanto” come una richiesta che riguarda un orario, ma la possibilità concreta di conciliare lavoro, mobilità e vita quotidiana. Anche in considerazione dell’assenza di alternative affidabili e puntuali come necessario” aggiunge Orticelli.
“Per questo motivo, unendoci alla richiesta espressa dalla Codacons e dal Comitato Spontaneo dei Pendolari, relativamente all’istituzione di un Tavolo Tecnico con Trenitalia Spa – Divisione Trasporto Regionale, la Consulta Regionale dei Trasporti e l’Autorità Garante dei Trasporti al fine di ripristinare interamente il Treno regionale in questione (ai sensi dell’articolo 2, comma 461 della legge 244 del 2007), auspichiamo una presa di posizione da parte del Comune di Fondi e di tutte le Amministrazioni Comunali interessate. Per un’azione sinergica di sollecitazione rispetto agli organi competenti” conclude Francesco Ciccone.
