PALAZZETTO DELLO SPORT AD APRILIA, RAGUSA (M5S): “NEGATI GLI ACCESSI AGLI ATTI”

“Nel caso del Palazzetto dello Sport di Aprilia non sono solo i ritardi e il contenzioso con Sogeim a fare notizia: le due richieste di accesso civico presentate dal sottoscritto mettono in luce una contraddizione interna agli uffici comunali che rende ancora più opaca la vicenda. Da un lato il Comune nega l’accesso ai dati IMU sostenendo che il Palazzetto è di proprietà comunale e quindi esente; dall’altro  nega l’accesso dal fronte Lavori Pubblici sostenendo che l’immobile non risulta neppure iscritto nel patrimonio. ​

Nell’istanza indirizzata al dirigente del Settore Finanze e Tributi ho chiesto copia dei pagamenti ICI/IMU ricevuti dal Comune relativamente al Palazzetto dello Sport dal 2019 ad oggi. L’obiettivo è molto chiaro: capire se e come quella struttura sia stata tassata negli anni, cioè se per il Comune quel bene sia stato considerato imponibile, da chi e con quali entrate per le casse pubbliche. La risposta dell’Ufficio Tributi è stata che l’immobile è di proprietà del Comune di Aprilia e pertanto l’IMU non è dovuta da soggetti terzi.

Pochi giorni dopo, a fronte di un’altra istanza di accesso civico generalizzato indirizzata al Settore Lavori Pubblici, il Comune fornisce un quadro opposto. Nel riscontro si legge che il Palazzetto dello Sport di Aprilia non risulta al momento iscritto nel patrimonio comunale e che, proprio per questo, l’ufficio dichiara di non poter dare seguito alla richiesta in assenza di ulteriori e sufficienti dettagli per individuare i dati o i documenti richiesti e gli eventuali controinteressati.

In pratica, mentre il Settore Tributi afferma nero su bianco che il Palazzetto è già di proprietà del Comune (tanto da escludere a priori l’IMU in capo a privati), il Settore Lavori Pubblici sostiene che lo stesso immobile non è ancora formalmente entrato a patrimonio e usa questo elemento per respingere giustamente l’accesso civico in quanto non in possesso della documentazione richiesta. Una contraddizione che diventa ancor più grave se letta alla luce del ricorso Sogeim, nel quale la società chiede proprio che il TAR accerti l’obbligo dell’ente di prendere in carico l’opera.

Sul piano giudiziario, il TAR – chiamato a pronunciarsi da Sogeim – ha respinto la sospensiva, richiamando criticità ancora aperte sull’impianto antincendio e affermando che gli interventi residui, pur economicamente limitati, riguardano un elemento essenziale di sicurezza e restano, in questa fase, un obbligo del costruttore. Nelle motivazioni, i giudici sottolineano anche che i danni lamentati dalla società sono prevalentemente economici e dunque risarcibili, mentre l’interesse pubblico alla sicurezza deve prevalere, rinviando il merito a una fase successiva.

Ma proprio mentre il TAR mette l’accento sull’esigenza di un Palazzetto sicuro e pienamente collaudato, le risposte agli accessi civici mostrano un Comune che, a seconda dell’ufficio, considera quella struttura già “sua” o ancora no: per i Tributi è un bene comunale non imponibile, per i Lavori Pubblici non è abbastanza “comunale” da consentire la piena trasparenza sugli atti. Il risultato è che, oltre a un Palazzetto chiuso e a un ricorso pendente, i cittadini si trovano davanti a un muro amministrativo che impedisce di ricostruire con chiarezza flussi di denaro, responsabilità e scelte gestionali”.

Così, in una nota, l’esponente del Movimento Cinque Stelle, Andrea Ragusa.

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