POLO FIERISTICO DI CAMPOVERDE, IL COMUNE AFFIDA DI NUOVO I LAVORI DOPO L’INTERDITTIVA

Riqualificazione polo fieristico di Campoverde, il Comune di Aprilia affida di nuovo i lavoro dopo l’interdittiva antimafia

Tramite una determina del settore Lavori Pubblici, datata 16 dicembre, il Comune di Aprilia ha affidato i lavori di completamento dell’intervento relativi alla Rigenerazione urbana della Borgata Campoverde. Si tratta della realizzazione del nuovo polo fieristico attraverso la demolizione e ricostruzione dell’edificio esistente degradato a favore della Società Ottavi Costruzioni S.r.l., con sede legale a Subiaco (Roma).

L’affidamento si è reso necessario anche in ragione del fatto che, a primavera scorsa, il Tribunale amministrativo di Latina ha respinto la richiesta di sospensiva del provvedimento con cui il Comune di Aprilia, a maggio, ha risolto il contratto con il “Consorzio Stabile C.B.A”, di cui la Laziale Scavi di Fabrizio Antolini è membro fondatore.

Gli effetti delle interdittive antimafia, figlie della maxi inchiesta apriliana denominata “Assedio”, si erano fatti sentire. Era stato proprio per il provvedimento della Prefettura di Latina, datato lo scorso marzo, che aveva interdetto per mafia la Laziale Scavi che il Consorzio Stabile C.B.A. si era visto risolvere il contratto dal Comune di Aprilia.

L’appalto era quello riferibile alla rigenerazione urbana della Borgata Campovede, in particolare la demolizione dell’edificio esistente al fine di costruire il nuovo polo fieristico.

La decisione era stata disposta dalla determina del settore Lavori Pubblici del Comune di Aprilia che aveva risolto il contratto del Consorzio ubicato in via Aldo Moro. Il Comune aveva preso atto, infatti, del provvedimento interdittivo antimafia emesso dalla Prefettura di Latina nei confronti del “Consorzio Stabile C.B.A.”, oltreché al provvedimento di stessa portata confronti della società Laziale Scavi di Antolini Fabrizio s.r.l., fratello di Marco Antolini arrestato nell’ambito dell’operazione Assedio e imputato nel relativo processo insieme al clan di Patrizio Forniti.

Per effetto dei provvedimenti interdittivi sia con la consorziata “Laziale Scavi di Antolini Fabrizio s.r.l.” che con il “Consorzio Stabile C.B.A. soc. cons. a r.l.”, il Comune di Aprilia non poteva stipulare, approvare o autorizzare i contratti o subcontratti, né autorizzare, rilasciare o comunque consentire le
concessioni e le erogazioni.

Ecco perché Laziale Scavi ha chiesto al Tar di sospendere quella determina del Comune di Aprilia. Il tribunale amministrativo, però, ha respinto al richiesta di sospensiva dal momento che “il collegio si è già pronunciato sull’istanza cautelare proposta con il presente ricorso, con ordinanza cautelare”, respingendo la domanda cautelare e “motivando sull’assenza di fumus boni iurls con riguardo ai motivi di illegittimità del gravato provvedimento interdittIvo”.

La circostanza per cui la Laziale Scavi ha ottenuto dal Tribunale penale la possibilità di avere la misura del controllo volontario non è un elemento rilevante per il Tar di Latina “nemmeno ai fini dell’applicazione dell’articolo 58, c.p.a., sulle valutazIoni che questo collegio ha già svolto in sede cautelare sull’insussistenza di apparenti profili di fondatezza del motivi di ricorso e che hanno determinato il diniego di sospensione del provvedimento interdittivo de quo”.

Articolo precedente

VOTO DI SCAMBIO MAFIOSO: 5 ARRESTI TRA TERRACINA E LATINA, SEQUESTRO DA 10 MILIONI

Articolo successivo

CAMORRA E VOTI A TERRACINA: ARRESTATI IL CONSIGLIERE DE GREGORIO E MARANO

Ultime da Cronaca