TASSA DI SOGGIORNO, DI COCCO: “SCELTA RESPONSABILE PER IL TURISMO”

Tassa di soggiorno nel Comune di Latina, Di Cocco: “Una scelta responsabile per lo sviluppo turistico di Latina”

“In queste settimane assistiamo a una polemica sterile e strumentale portata avanti da alcuni esponenti della minoranza, che contestano l’introduzione della tassa di soggiorno nel Comune di Latina senza entrare nel merito delle scelte, dei numeri e degli obiettivi concreti dell’amministrazione.

Ribadiamo con chiarezza che la tassa di soggiorno non colpisce i cittadini di Latina, ma esclusivamente i visitatori che pernottano nelle strutture ricettive del territorio. Gli importi previsti sono contenuti, pari a 1,00 € e 1,50 € a notte a persona, in linea con quanto già avviene in moltissime città italiane, comprese realtà territorialmente comparabili alla nostra.

La misura, approvata in Commissione Bilancio, consentirà di reinvestire le risorse raccolte esclusivamente nel comparto turistico, permettendo di digitalizzare il sistema turistico comunale, migliorare l’accoglienza, sostenere eventi culturali e rafforzare i servizi legati ai flussi turistici. Colpisce che chi oggi critica questa scelta non abbia introdotto strumenti analoghi quando era alla guida della città, né abbia lasciato una strategia concreta di sviluppo turistico.

Alimentare timori infondati su un contributo di un euro o un euro e cinquanta significa fare opposizione senza proposta, ignorando esperienze consolidate a livello nazionale e locale. L’amministrazione comunale proseguirà con determinazione su questa strada, convinta che il turismo rappresenti un volano fondamentale per l’economia locale e per la valorizzazione del territorio, operando con responsabilità, trasparenza e visione”. Così in una nota Gianluca Di Cocco, assessore al Turismo del Comune di Latina.

“Stupisce che dopo la pessima figura fatta quando Latina fu candidata a Capitale della cultura proprio sulla insufficiente accoglienza turistica, adesso invece si cerca di fare cassa usando una tassa che a Latina sarà non solo poco applicabile ma poco utile per il turismo e gli operatori”. È la considerazione del movimento Latina Bene Comune, per voce dei consiglieri Dario Bellini, Damiano Coletta, Floriana Coletta e Loretta Isotton, e la segretaria Elettra Ortu La Barbera, sulla tassa di soggiorno che l’amministrazione Celentano vuole introdurre e sulla quale si dichiarano contrari gli stessi operatori.

“Si parla di fatto di turismo senza avere la minima consapevolezza che Latina al momento non ospita turisti – sottolineano i consiglieri e la segretaria di Lbc – Ospita tutt’al più persone che arrivano per motivi di lavoro e che non hanno il tempo di godersi la città. Dal confronto con i gestori e titolari di strutture ricettive emerge che la quantità di fatture emesse dagli hotel è relativa esclusivamente a clientela business. La tassa di soggiorno finirebbe dunque per spingere questi flussi verso comuni limitrofi che non hanno istituito la tassa, aggravando l’economia del territorio. Inoltre l’amministrazione intende istituire una tassa assurda senza riuscire a garantire servizi base. Mancano collegamenti adeguati da e per la stazione, tanto che chi arriva è costretto a spendere 15 euro di taxi per raggiungere la città; mancano punti di informazione turistica, perfino indicazioni con numeri per chiamare taxi o conoscere gli orari degli autobus; raggiungere il lido dagli alberghi è un’impresa impossibile; mancano completamente informazioni su orari di apertura dei musei e costi di ingresso”.

“Nutriamo serie perplessità sulle aspettative che si nutrono su queste entrate – sottolinea ancora Lbc – le cui stime sono costruite su dati non attendibili e su presenze stimate comprensive anche di soggetti esenti e dunque non indicative del potenziale gettito in entrata. Senza considerare che Latina è stata fino ad oggi anche la base per raggiungere altre mete, come Roma, Napoli, Ponza. E la scelta di soggiornare nel capoluogo era legata anche a un vantaggio economico, che ora la città rischia di perdere a favore di altri territori”.

“La sensazione chiara è che si sta raschiando il fondo del barile per far cassa – continuano consiglieri comunali e segretaria del movimento – ma la responsabilità del crollo delle entrate è tutta di questa maggioranza. Le entrate dalla sosta sulle strisce blu ad esempio crollano per proroghe e appalti a un anno che danneggiano l’amministrazione perché non mettono in concorrenza il mercato con appalti seri e pluriennali, nonostante oggi paghino sulle strisce blu anche auto ibride e microcar dopo il cambio di regolamento approvato dalla amministrazione Celentano. Come è possibile che le entrate allora siano crollate da 1,2 milioni a 700mila euro solo sulla sosta? L’ amministrazione Celentano continua a battere cassa invece di preoccuparsi delle difficoltà economiche e sociali della città”.

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