HOUSING FIRST A CORI: “UN PROGETTO NEL POSTO SBAGLIATO. ORA TOCCA ALLA MAGISTRATURA”. L’OPPOSIZIONE INCALZA

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Si è svolta ieri, 13 dicembre, la conferenza stampa sull’Housing First, il progetto a Cori che sta suscitando numerosi reazioni. La minoranza denuncia gravi irregolarità

Si è svolta la conferenza stampa convocata dai consiglieri di minoranza del Comune di Cori, Germana Silvi ed Evaristo Silvi per L’Altra Città FDI e Aristide Proietti per il PSI, per fare chiarezza sul progetto Housing First finanziato con fondi PNRR e gestito dal Distretto socio-sanitario LT1 (Aprilia capofila, con Cori, Cisterna e Rocca Massima).

Un progetto condivisibile, ma collocato nel posto sbagliato“. I consiglieri hanno ribadito di essere pienamente d’accordo con le finalità sociali del progetto, pensato per dare sostegno a persone senza dimora, con disabilità o in condizioni di marginalità sociale. Tuttavia, hanno sottolineato con forza che non è accettabile collocare una struttura di accoglienza sotto i locali di una scuola materna, scelta che non è mai stata discussa né condivisa con la cittadinanza.

Per Germana Silvi una “gestione pessima e nessuna trasparenza”. Silvi ha ricordato che il progetto prevedeva 710.000 euro di finanziamento, di cui 500.000 per gli alloggi e 210.000 per l’assistenza. “Un’iniziativa di grande umanità, ma gestita malissimo. Non c’è stato coinvolgimento della popolazione, né trasparenza da parte dell’amministrazione. Le interrogazioni consiliari sono rimaste senza risposta e i lavori sono partiti senza alcun controllo. È un disastro politico e sociale che rischia di trasformarsi in catastrofe per le irregolarità emerse”.

Evaristo Silvi ha puntato il dito sulla “delibera fantasma e i nodi urbanistici”. Il consigliere ha posto l’accento sulla questione urbanistica: “La struttura è di proprietà comunale e avrebbe dovuto essere ceduta con delibera consiliare. Quella delibera non esiste. Inoltre, è spuntato un nuovo progetto nel 2024, mai protocollato, con costi e opere diverse dal precedente. Non si sa se sia stata fatta la variazione di destinazione d’uso e se siano rispettate le norme urbanistiche. È inaccettabile che tutto questo avvenga senza trasparenza né controllo”.

Aristide Proietti è stato netto: “Affidamenti opachi e triangolazioni sospette”. Proietti ha evidenziato la gestione degli affidamenti: “Dalla documentazione emerge una triangolazione anomala: i fondi vincolati sul bilancio di Aprilia, il RUP a Cori, e la Coop. Sociale Il Quadrifoglio come committente dei lavori. Ma una cooperativa sociale non ha competenze per gestire ristrutturazioni da 500.000 euro. Non risulterebbe alcun bando pubblico per l’affidamento dei lavori, come invece previsto per importi oltre soglia. Non sappiamo se esiste un atto di approvazione del titolo edilizio specifico. La cittadinanza e il Consiglio Comunale sono stati tenuti all’oscuro”. 

La conferenza stampa ha messo in luce tre fronti di criticità: gestione sociale e politica; aspetti urbanistici e legali e affidamenti e procedure amministrative.

I consiglieri hanno ribadito che, pur condividendo le finalità sociali del progetto, la scelta di collocarlo sotto una scuola materna è sbagliata e pericolosa, e che l’intera vicenda è stata segnata da mancanza di trasparenza e coinvolgimento da parte dell’amministrazione. “Sarà la magistratura a chiarire se tutto è stato svolto regolarmente”.

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