A Sermoneta il Premio nazionale di poesia dialettale: 908 opere che celebrano la ricchezza linguistica del Paese
Sermoneta diventa per tre giorni la capitale italiana della poesia dialettale. Dal 12 al 14 dicembre debutta infatti la prima edizione del Premio nazionale di poesia dialettale “Città di Sermoneta”, iniziativa promossa dal Comune di Sermoneta e dall’Università delle Tre Età locale, nata da un’idea dello scrittore e poeta dialettale Dante Ceccarini, già autore del primo dizionario Italiano–Sermonetano. Un progetto culturale ambizioso, che al suo esordio ha già registrato un interesse straordinario: 908 poesie in gara, provenienti da ogni regione italiana.
La risposta travolgente dei partecipanti conferma il valore del premio e la vitalità del patrimonio linguistico italiano. Le opere in concorso arrivano tanto dalle grandi città quanto dai centri più piccoli e remoti, custodi di dialetti rari e preziosi, come il sardo corso o il friulano-sloveno parlato nelle valli del Natisone. Un mosaico linguistico che testimonia la ricchezza culturale del Paese e l’urgenza di conservarla.
“Sermoneta per tre giorni diventa salotto culturale ed artistico, a livello nazionale, di ogni espressione linguistica della Penisola, con lo scopo del recupero, della conoscenza, della valorizzazione e della diffusione dei dialetti italiani”, spiega il presidente del Consiglio comunale delegato alla cultura Pierluigi Torelli.
“Il dialetto non è un semplice residuo del passato, ma un patrimonio culturale immateriale vivo che racconta la storia, i valori e la quotidianità di un popolo”, aggiunge il sindaco Giuseppina Giovannoli. “Come un monumento, va tutelato e valorizzato perché mantiene viva l’identità di un luogo e la sua unicità. Come amministrazione siamo impegnati a preservare e tramandare il dialetto con il progetto Sermonet’Amo, attraverso le scuole, il teatro, le conferenze e ora questo concorso, per rinsaldare il legame con le nostre radici e la nostra storia”.
I riconoscimenti saranno assegnati in diverse categorie: sillogi, poesie singole e componimenti per ragazzi dagli 8 ai 18 anni. Una sezione speciale è dedicata alle opere provenienti dalla provincia di Latina, mentre per la prima volta trova spazio anche una categoria riservata alle detenute del carcere di Latina, a conferma della vocazione inclusiva e sociale del concorso.
A garantire la qualità del premio è una giuria di primo piano, presieduta dal critico letterario e saggista Giulio Ferroni. Con lui siedono il professor Rino Caputo, già docente di Letteratura all’Università di Tor Vergata, lo stesso Dante Ceccarini, la vicepresidente di Unitre Annamaria Fallongo, la docente Maria Antonietta Garullo e i poeti Stefano Baldinu e Giacomo Vit.
Il programma culturale che accompagna il premio si aprirà venerdì 12 dicembre alle ore 16 con un convegno a Palazzo Ada Caetani, dedicato al ruolo dei dialetti nel Terzo Millennio. Sabato 13 alle ore 15 sarà la volta della declamazione libera dei poeti dialettali finalisti nella suggestiva cornice della chiesa di San Michele Arcangelo. Domenica 14 dicembre, alle 9.30, il Castello Caetani ospiterà la cerimonia finale di premiazione, realizzata grazie alla collaborazione della Fondazione Roffredo Caetani e introdotta dall’esibizione degli Sbandieratori “Ducato Caetani di Sermoneta”. Ingresso gratuito.
