Terreni riciclati ed estorti a Grazzanise, chiesto il rinvio a giudizio per tutti: anche l’imprenditore trapianto a Formia rischia il processo
Il pubblico ministero Simona Belluccio ha chiesto il rinvio a giudizio immediato per le sei persone coinvolte nell’inchiesta dei terreni riciclati ed estorti. Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Napoli, Fabrizio Finamore, ha disposto il processo per Ivanhoe Schiavone, 37enne, e suo zio Antonio, 63enne, entrambi in carcere, rispettivamente figlio e fratello del capoclan Sandokan. A giudizio anche il “formiano” Pasquale Corvino, 55enne, ai domiciliari. Con loro Amedeo De Angelis, 57enne, di Casal De Principe, Francesco Paolella, 73enne di San Cipriano d’Aversa ed Emilio Graziano, 54enne, di Castel Volturno. Il processo, al netto di richiesta di riti alternativi, inizierà a gennaio dinanzi alla terza sezione del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere.
Per gli inquirenti, Ivanhoe Schiavone e Pasquale Corvino sono ritenuti responsabili in concorso dei reati di “riciclaggio”, “autoriciclaggio” ed “estorsione”, aggravati dall’agevolazione e dal metodo mafioso.
L’indagine, condotta dal 2024 al 2025, attraverso attività tecniche, accertamenti patrimoniali e riscontri a dichiarazioni di collaboratori di giustizia, ha consentito di accertare che i due indagati avrebbero impiegato, sostituito e trasferito denaro o altre utilità provenienti dai delitti commessi dalla consorteria criminale, attraverso una serie di operazioni concretamente idonee a ostacolare l’identificazione della loro provenienza delittuosa.
È stato quindi svelato che l’esponente di vertice del clan dei casalesi, destinatario di numerosi provvedimenti giudiziari nonché di confisca di beni, prima della sua cattura, avrebbe acquistato la piena proprietà di due vasti appezzamenti di terreno, lasciandoli fittiziamente intestati al venditore e, alla sua morte, ai figli che li avrebbero locati a una terza persona.
A quest’ultima, i destinatari del provvedimento, avrebbero imposto, con metodi camorristici, di rescindere il contratto di affitto e non avvalersi del diritto di prelazione, al fine di consentire la vendita di quei terreni ad altre persone da loro individuate. I terreni, per un valore stimato in 500.000 euro, verranno sottoposti a sequestro preventivo: si trovano nei pressi dell’aeroporto di Grazzanise. In tutto 13 ettari.
L’intervento camorristico contro il locatario era stato denunciato da lui denunciato a settembre del 2019. La mossa per avvantaggiare la Aurora Agricola, locataria per alcuni mesi prima del formale acquisto del 2021 da parte della società San Luca. Aurora e San Luca appartengono alla famiglia Natale.
Le indagini sono state coordinate dalla Dda di Napoli, con il procuratore Nicola Gratteri e l’aggiunto Michele Del Prete.
Il padre di Ivanhoe, Francesco Schiavone, ritenuto per decenni l’uomo più potente della camorra casalese, è recluso al 41 bis dal 1998. Dopo 26 anni di carcere duro, nel marzo 2024 ha deciso di collaborare con la giustizia per poi essere espulso dal programma di protezione. Sono collaboratori di giustizia anche i figli, Nicola e Walter Schiavone.
