INCHIESTA SPERLONGA, LE RICHIESTA DI MISURE CAUTELARI PRESENTATE A MAGGIO 2024. ECCO COSA OBIETTANO LE DIFESE

Carabinieri al Comune di Sperlonga nel febbraio 2022. In quell'occasione vi fu una lunga perquisizione con l'acquisizione di diversi atti

Inchiesta sul Comune di Sperlonga, gli indagati hanno sostenuto l’interrogatorio preventivo come previsto dalla riforma Nordio

Tutti gli indagati si sono avvalsi della facoltà di non rispondere nell’ambito degli interrogatori preventivi dinanzi al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina, Mara Mattioli. Come noto, ad essere contestati alcuni episodi di corruzione e malcostume all’interno del Comune.

Anche il sindaco di Sperlonga, Armando Cusani, difeso dagli avvocati Angelo Palmieri e Luigi Panella, non ha risposto alle domande del giudice, presentando una memoria. In silenzio anche il vigile urbano Giuseppe Di Lelio, il quasi omonimo Giuseppe Mario Di Lelio, e il presidente della commissione del concorso finito sotto i radar, Giuseppe Grimaldi.

Il 4 dicembre, era stata la volta dell’ex segretaria generale del Comune di Sperlonga, Massimina De Filippis, difesa dall’avvocato Pasquale Cardillo Cupo, della responsabile Capo Area “Territorio e Ambiente” del Comune di Sperlonga, Vittoria Maggiarra, assistita dagli avvocati Vincenzo Macari e Gaetano Netani e del Carabiniere Gianluigi Simonelli, difeso dall’avvocato Giulia Cardinale. Presenti anche i pubblici ministeri titolari dell’indagine, Valentina Giammaria e Giuseppe Bontempo. Tutti e tre gli indagati si sono avvalsi della facoltà di non rispondere, al contempo gli avvocati Macari e Netani hanno fornito alcuni spunti alla vicenda che ha coinvolto la loro assistita, contestando la possibilità che vi sia reiterazione del reato, dal momento che il concorso è un fatto chiuso e finito anni fa. A presentare una memoria anche l’avvocato Cardinale per Simonelli.

Armando Cusani rischia la misura dell’obbligo di firma: se applicata, il primo cittadino dovrà recarsi a cadenza decisa dal giudice presso la stazione dei Carabinieri (probabilmente ogni tot giorni). A rischiare gli arresti domiciliari sono, invece, Massimina De Filippis, il vigile urbano Giuseppe Di Lelio, il quasi omonimo Giuseppe Mario Di Lelio, e il presidente della commissione del concorso finito sotto i radar, Giuseppe Grimaldi. Chiesta l’interdizione per 12 mesi dal posto di lavoro per Vittoria Maggiarra e per il carabiniere accusato di aver dato una soffiata sulle indagini in corso, Gianluigi Simonelli.

Sarà il giudice per le indagini preliminari a decidere sulla misura cautelare per gli indagati. La decisione potrebbe arrivare la prossima settimana.

Nella memoria presentata da Cusani, viene sollevata una eccezione di nullità per il mancato deposito dei decreti autorizzativi delle intercettazioni telefoniche, ambientali e tramite captatore informatico indicate nella richiesta di emissione della misura cautelare e per la mancata consegna alla difesa delle registrazioni delle conversazioni. Anche nella memoria per Simonelli presentata dall’avvocato Cardinale, è stata eccepita la nullità e l’inutilizzabilità delle intercettazioni telefoniche, ambientali e tramite captatore informatico.

La richiesta di misure cautelari è stata presentata dalla Procura un anno e mezzo fa, esattamente il 16 maggio 2024. Secondo i difensori, negli atti depositati dalla Procura,
non sono presenti le richieste e i decreti autorizzativi delle intercettazioni e nemmeno le proroghe delle indagini autorizzate dal Giudice. Non sarebbe possibile, per la difesa, verificare in alcun modo la legittimità e l’utilizzabilità delle captazioni, né per il giudice per le indagini preliminari, né per la difesa.

Gli avvocati del sindaco di Sperlonga sollevano persino una questione di legittimità costituzionale dell’articolo 291 del codice di procedura penale, ossia l’articolo che disciplina l’esame preliminare della richiesta di misura cautelare, il procedimento in caso di dichiarazione di incompetenza del giudice, la trasmissione delle memorie difensive e, più recentemente, le modalità di applicazione delle misure cautelari che richiedono il contraddittorio anticipato. 

Secondo al difesa Cusani, sarebbero stati violati gli articoli 13, 24 e 117 della Costituzione italiana. Le violazioni sollevati sarebbero inerenti al diritto di difesa. Ad entrare in ballo è la interpretazione delle intercettazioni, tanto più che le difese di Cusani e Simonelli non avrebbero ottenuto copia su idoneo supporto delle registrazioni delle conversazioni intercettate, nonché di tutti i progressivi indicati nella richiesta cautelare. Insussistenti, nel merito, per la difesa Cusani, sia i gravi indizi di colpevolezza per il reato di induzione indebita, in riferimento a uno scavo non autorizzato presso l’abitazione di un sacerdote; sia i gravi indizi per la corruzione in riferimento al concorso che ha permesso alla favorita Maggiarra di diventare dipendente dell’Ente sperlongano. Secondo la difesa, non risulta alcuna conversazione tra Cusani e il presidente della commissione d’esame Giuseppe Grimaldi.

L’accordo corruttivo – spiega la memoria difensiva – non risulterebbe da alcuna conversazione intercettata e deriva solo da “un ulteriore incredibile travisamento del contenuto delle intercettazioni da parte della polizia giudiziaria, alla evidente ricerca per tutta la lunga indagine (durata di fatto dal 2020 al 2025) di ipotesi di reato da ascrivere a Cusani, il quale viene incredibilmente sempre descritto nelle informative come un incallito criminale, pur essendo sostanzialmente incensurato, avendo riportato in tutta la sua vita solo una condanna a una pena sospesa nel 2016 per una contravvenzione edilizia risalente al 2010 determinata dall’apposizione di tende vetrate a chiusura di una veranda”. In realtà, il sindaco di Sperlonga è stata salvato dalla prescrizione e pende su di lui, in primo grado, presso il Tribunale di Latina, una richiesta di condanna a 6 anni di reclusione per corruzione, nell’ambito del processo “Tiberio”.

La Procura chiede per il sindaco una richiesta di obbligo di firma poiché costituirebbe “un monito per l’indagato a porre in essere ulteriori condotte delittuose”. Nella memoria difensiva, emerge che “per tutti questi anni, le indagini dei Carabinieri di Sperlonga e di Terracina nei confronti di Armando Cusani sono state ininterrotte, con grande impiego di uomini e mezzi, ed erano in corso ancora nel 2025, pur in assenza di richieste di proroga“. Per la difesa non vi è né pericolo di reiterazione del reato, né d fuga da parte dell’indagato.

Anche per Simonelli, la difesa dell’avvocato Cardinale insiste sulla circostanza che non sia stato possibile il vaglio circa la legittimità dell’adozione della richiesta misura cautelare basata esclusivamente su intercettazioni e captazioni telematiche, per di più le proroghe dei termini non sarebbero mai state notificate al Carabiniere. Per la difesa, nel merito, vi è l’insussistenza dei gravi indizi di colpevolezza rispetto ai fatti contestati al militare dell’Arma in servizio nella Tenenza di Fondi, accusato di aver spifferato al vigile urbano di Sperlonga, Giuseppe Di Lelio, che i Carabinieri di Terracina avevano posto sotto intercettazione gli indagati odierni. In cambio Di Lelio avrebbe fatto un regalo a Simonelli lasciato all’interno dell’auto.

Non sussistente sarebbe l’interessamento di Di Lelio, tramite Cusani, avrebbe attuato per agevolare l’arruolamento del figlio di Simonelli nell’Arma dei Carabinieri. La difesa eccepisce nel merito spiegando che il figlio di Simonelli aveva presentato istanza per il reclutamento di 3.581 allievi carabinieri effettivi in ferma quadriennale ed era risultato già vincitore del concorso con data giuridica di arruolamento dell’ 8 aprile 2021, ben otto mesi prima della conversazione incriminata tra Di Lelio e Simonelli padre, contestata a dicembre 2021.

Inoltre, Di Lelio avrebbe saputo dell’indagine già sei o sette mesi prima rispetto al dicembre 2021. Ad ogni modo, secondo la difesa, Simonelli non poteva sapere cosa accadeva nella caserma di Sperlonga. La sala intercettazioni si sarebbe trovata proprio a Sperlonga e non a Terracina, come indicato dal militare. Non vi è, per l’avvocato Cardinale, alcun pericolo di reiterazione di reato né di inquinamento probatorio, vieppiù che sono passati anni dal fatto contestato, periodo in cui Simonelli ha continuato a esercitare servizio nell’Arma dei Carabinieri, persino con responsabilità maggiore. Senza contare che l’indagato ha presentato richiesta di pensione anticipata lo scorso luglio.

L’INDAGINE – Ad essere indagati nell’indagine coordinata dai pubblici ministeri di Latina Valentina Giammaria e Giuseppe Bontempo sono amministratori, funzionari e appartenenti alle forze dell’ordine, tra cui un vigile urbano e un carabiniere in servizio a Fondi. Tra le accuse, assunzioni pilotate, permessi edilizi irregolari, falsi, induzione a dare o promettere utilità e rivelazione di segreto d’ufficio. I fatti al centro dell’attenzione si concentrano tra gli anni 2021 e 2022 quando il Comune fu anche oggetto di perquisizione.

Ad essere indagata l’ex segretaria generale del Comune, Massimina De Filippis che, per una delle accuse contestate dalla Procura di Latina, è indagata insieme a Simonetta D’Arcangelo e Federica Vaccaro, per falso. Secondo l’accusa, De Filippis avrebbe formato un atto amministrativo avente ad oggetto la cessione a titolo gratuito al Comune di Sperlonga di alcuni immobili, attestando in maniera falsa che il 27 maggio 2021 avrebbe dato lettura alle parti dell’atto di cessione a titolo gratuito di beni immobili. Il falso si sarebbe concretizzato in quanto De Filippis avrebbe certificato che le parti erano presenti e avrebbero sottoscritto davanti a lei l’atto, presso la sede dello stabilimento balneare “Salette Beach”. In realtà, D’Arcangelo e Vaccaro, le due parti, avrebbero sottoscritto tale atto solo nei giorni successivi.

L’ex segretaria del Comune di Sperlonga è accusata anche di rivelazione ed utilizzazione di segreto d’ufficio. L’indagata avrebbe violato notizie in riferimento alle attività di sosta camper a un soggetto non titolare del diritto di accesso agli atti.

Accusati di corruzione anche un vigile urbano, Giuseppe Di Lelio, e un suo amico, Giuseppe Mario Di Lelio. A gennaio 2022, il 56enne, agente della Polizia Locale di Sperlonga, si sarebbe messo a disposizione del più anziano omonimo (73 anni) per il rilascio di alcuni permessi di parcheggio, impegnandosi anche a non trasmettere alla motorizzazione una multa presa sulla Flacca che prevedeva la decurtazione di punti della patente. In cambio, il 73enne avrebbe promesso al vigile urbano di adoperarsi per raccomandare il figlio per un posto alle Forze Armate, interessando anche il sindaco di Sperlonga, Armando Cusani.

Inoltre, il vigile urbano avrebbe detto al suo omonimo che i Carabinieri avevano acquisito presso il Comando della Polizia Locale di Sperlonga alcune pratiche inerenti tre nominativi specifici.

Accusato di induzione indebita a dare o promettere utilità, il sindaco di Sperlonga, Armando Cusani, il quale, insieme all’ex segretaria Massimina De Filippis e a un’altra donna indagata, avrebbero pressato l’allora responsabile dell’ufficio urbanistico, Pietro D’Orazio (l’uomo che ha di fatto posto fine all’abusivismo dell’hotel Grotta di Tiberio), per fargli emettere un provvedimento di ripristino dello stato dei luoghi per un abuso posto sotto sequestro dalla Guardia di Finanza. In sostanza, De Filippis, arrivando a telefonare addirittura otto volte, in una giornata d’ottobre di quattro anni, a D’Orazio gli avrebbe chiesto di “fare questo miracolo”. Il “miracolo” sarebbe consistito nel dare atto che l’area sequestrata dove si era consumato un sbancamento non autorizzato presso l’abitazione di un privato, amico della donna indagata, non era soggetta ad alcuna autorizzazione edilizia, quando invece era prevista. Il magheggio avrebbe consentito al privato di chiedere il dissequestro all’autorità giudiziaria.

De Filippis non avrebbe solo tempestato di telefonate D’Orazio, ma l’avrebbe anche invitato a un incontro con Cusani e l’amica del privato nel corso del quale le insistenze sarebbero andate avanti, trovando la ferma opposizione dell’allora responsabile dell’area urbanistica del Comune di Sperlonga.

Tuttavia, Cusani è accusato anche di corruzione insieme al presidente della commissione del concorso pubblico, Giuseppe Grimaldi, al medesimo vigile urbano, alla De Filippis e all’attuale capo Area “Territorio e Ambiente” del Comune di Sperlonga, Vittoria Maggiarra, avvocato ed ex consigliera comunale a Itri.

Il presidente di commissione del concorso avrebbe acconsentito alla promessa di Cusani, per il tramite del vigile urbano, di incontrare il noto manager pubblico Franco Bernabé (estraneo all’indagine), banchiere e dirigente in colossi italiani come Eni e Telecom. L’incontro sarebbe stato finalizzato a trovare una sistemazione al figlio del presidente di Commissione, nonché di ricevere nomine per incarichi di derivazione politica. Il presidente di commissione avrebbe accettato anche la promessa di De Filippis, all’epoca segretaria comunale a Sperlonga, Campodimele e Lenola, di pubblicare altri due concorsi per l’assunzione di personale negli enti pubblici.

In cambio, Grimaldi avrebbe fatto in modo di assegnare il posto di istruttore amministrativo a Sperlonga a favore di Maggiarra, come richiesto dal vigile urbano, da De Filippis e Cusani. La prossima vincitrice, tramite De Filippis, avrebbe ottenuto le tracce della prova scritta in anticipo dal presidente di commissione. Stesso meccanismo sarebbe stato attuato anche per la prova orale. Inoltre, lo stesso presidente di commissione si sarebbe adoperato per far rinunciare la donna che era arrivata al primo posto nella graduatoria del concorso.

Ad essere indagato per rivelazione di segreto d’ufficio anche un luogotenente dei Carabinieri in servizio alla Tenenza di Fondi, Gianluigi Simonelli. Il militare dell’Arma avrebbe rivelato al vigile urbano, a dicembre 2021, che era in corso un’indagine nel Comune di Sperlonga, dicendogli che erano state attivate le attività di intercettazione telefonica a Terracina nella sala d’ascolto della Compagnia dei Carabinieri: “Stanno a fa’ l’indagine sul Comune, però so che hanno i telefoni sotto, tengono questa sala”, spiega il militare al vigile urbano. Ad essere contestato anche il favoreggiamento, perché il Carabiniere avrebbe aiutato il vigile urbano, rivelandogli le intercettazioni a suo carico, a eludere le indagini.

L’indagine, come quella che ha posto agli arresti domiciliari il consigliere regionale Enrico “Fratone” Tiero, è stata intaccata da soffiate.

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