Acqualatina, Sarubbo (PD): “Bloccare il voto dei Comuni è un fatto gravissimo. Questo CdA va azzerato subito. Il Comune di Latina governato da FdI continua a tradire la volontà dei territori. Siamo allo stallo totale: serve un tavolo collegiale per salvare il servizio idrico”
Come previsto, l’assemblea dei soci di Acqualatina convocata per questa mattina è nuovamente saltata a causa dell’assenza, ancora una volta, del socio privato e del Comune di Latina.
A ciò si aggiunge che lo stesso Comune di Latina ha chiesto, con una nota formale, un ulteriore differimento della discussione di ben 120 giorni, rinviando una decisione che i territori attendono da mesi.
Per il Partito Democratico si tratta dell’ennesima dimostrazione di una strategia precisa: impedire ai Comuni di esercitare il diritto di voto loro assegnato dai Consigli comunali, i quali si sono espressi in maniera netta e contraria all’aumento di capitale richiesto dalla società.
“È un comportamento inaccettabile che da mesi – afferma il segretario provinciale Omar Sarubbo – priva i Comuni, e quindi gli elettori, del diritto di esprimersi. Far mancare il numero legale significa tradire la volontà popolare e sottrarsi deliberatamente al voto sull’aumento di capitale”.
Il PD ribadisce come siano proprio queste assenze strategiche a generare la crisi e lo stallo della società, impedendo ogni forma di confronto costruttivo. “È Fratelli d’Italia – continua Sarubbo – a provocare la paralisi di Acqualatina. Non si può imputare alle amministrazioni comunali, espressioni del voto democratico, la responsabilità di una situazione che è figlia esclusivamente di chi non vuole discutere nel merito e continua a sfuggire a un passaggio decisionale fondamentale”.
“Lo diciamo da tempo e oggi lo ribadiamo con ancora più forza: questo CdA, rappresentativo soltanto di se stesso, va azzerato immediatamente. Anche il presidente della Provincia Gerardo Stefanelli la scorsa settimana ha espresso questo orientamento su cui il PD è posizionato da sempre. Le dimissioni del CdA sono la premessa imprescindibile per avviare qualunque confronto serio e per permettere finalmente ai Comuni di sedersi a un tavolo da pari, contribuendo in modo collegiale alla ricerca delle soluzioni migliori. Solo in questo modo – conclude il segretario dem – si possono garantire davvero il diritto all’acqua e una gestione del servizio pubblico trasparente, sostenibile e orientata al bene dei cittadini”
