MAXI OPERAZIONE ANTI-DROGA TRA LATINA E IL LITORALE ANZIO E NETTUNO: ECCO CHI SONO I PONTINI COINVOLTI

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La Polizia di Stato, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Capitale ha eseguito una misura cautelare a carico di 15 persone, sottoponendole alla custodia cautelare in carcere, gravemente indiziate di appartenere a due distinte associazioni criminali specializzate nel traffico di droga. A firmare l’ordinanza il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Roma, Angelo Giannetti.

I mercati su cui i gruppi criminali operavano si concentravano nei territori di Anzio, Nettuno e Latina, che venivano sistematicamente riforniti di cocaina, hashish e marijuana attraverso una fitta rete di pusher, alle dipendenze di ciascuna delle organizzazioni, che all’occorrenza, si davano “mutuo soccorso”, soccorrendo l’una alle necessità dell’altra quando le richieste di mercato esaurivano la disponibilità momentanea del narcotico.

Il provvedimento restrittivo rappresenta l’epilogo di un’articolata attività d’indagine, svolta dalla Squadra Mobile di Roma, che ha consentito di disvelare le due organizzazioni criminali, che disponevano di armi da fuoco e hanno guadagnato egemonia nel traffico e nello spaccio di sostanze stupefacenti nei territori del litorale romano e pontino. Ai 15 arrestati e tradotti in carcere, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, si aggiungono altre 8 persone, anche queste indagate di appartenere alle consorterie di narcotrafficanti, sottoposte, nel contesto dello stesso provvedimento, ad altrettanti decreti di perquisizione personale e locale. Tra gli arrestati anche il 37enne di Latina, Moreno Bottan, condannato nel luglio 2022 alla pena di 5 anni e 4 mesi, dopo essere stato trovato in possesso, in una zona prossima al lido di Latina, di circa un chilo e mezzo di droga.

A Latina, è stato destinatario Daniele Ortenzi, 49 anni, condannato anche lui per spaccio di droga lo scorso aprile 2025. L’uomo ha rimediato una condanna a 4 anni e 8 mesi di reclusione, più 20mila euro di multa. Ortenzi era stato arrestato e posto ai domiciliari insieme al fratello Simone, coinvolto anche lui nella maxi operazione odierna. Circa un anno fa, il 26 aprile 2024, infatti, Ortenzi era stato trovato in possesso, insieme al fratello, di 2,5 chili circa di marijuana e 600 grammi circa di cocaina. Simone Ortenzi, peraltro, è un volto noto alle forze dell’ordine, coinvolto nella maxi operazione antimafia denominata “Scarface”, che ha contestato al clan Di Silvio (sponda Gionchetto) retto dal boss Giuseppe Di Silvio detto “Romolo” l’associazione mafiosa. Ortenzi, che non aveva tra i capi d’imputazione reati con l’aggravante mafiosa, è stato condannato in Corte d’Appello a Roma a 4 anni di reclusione. A inizio febbraio 2025, un episodio misterioso che ha visto la casa degli Ortenzi andare a fuoco. Un gesto intimidatorio che aveva danneggiato il retro della casa in legno situata nel consorzio Marina Macchia Grande, che si trova in una traversina di strada Macchia Grande a Borgo Santa Maria. Probabilmente la prima puntata della faida criminale che si vive a Latina, letteralmente deflagrata da settembre con la stagione delle bombe. A settembre 2025, in abbreviato, Simone Ortenzi è stato condannato a 6 anni e 10 mesi di reclusione.

Coinvolto anche Andone Traian Titi detto “Gaia/Paolo”, 39 anni, nato in Romania. Arrestato per droga nel 2022 a Latina, la Corte d’Appello di Roma aveva ridotto la sua condanna alla pena di 6 anni di reclusione. Il 39enne rumeno fu arrestato il 26 gennaio 2022 in una doppia operazione delle Squadre Mobili di Latina e Roma presso una villetta a Borgo Santa Maria. L’arresto permise alla Polizia di Stato di rinvenire una ingente quantità di droga: oltre due chili e mezzo di cocaina e quasi 17 chili di hashish, più due pistole con matricola abrasa e relative munizioni e, infine, 35mila euro. Di Latina anche un altro indagato: il 60enne Antonello Martufi.

Di seguito tutti gli arrestati.

Andone Traian Titi detto “Gaia/Paolo”, 39 anni, nato in Romania.

Moreno Bottan, nato ad Anzio, di 37 anni.

Antonio Capillo detto “zio Chicco”, 58 anni, nato a Roma.

Vincenzo Chiofalo detto “Enzo/il pelato ”, nato a Vita, in provincia di Trapani, di 66 anni.

Sante Colaceci, 38 anni, nato ad Anzio.

Andrea De Melas detto “Il ballerino, 37 anni, nato ad Anzio.

Palmiro De Melas, 61enne nato a Nettuno.

Simone Di Siero, nato ad Anzio, di 29 anni.

Giovanni Iovinella, nato a Napoli, di 66 anni.

Pasquale Iovinella detto “Lino/nano”, nato a Napoli, di 44 anni.

Massimo Lauretta detto “Papero”, nato a Roma, di 58 anni.

Antonio Lauri, detto “Zi ‘ntonio/il vecchio”, nato a Nettuno di 78 anni.

Mirco Maccarinelli, nato ad Albano Laziale, di 42 anni.

Sandro Maceratesi detto “pollo”, 58 anni, nato a Roma.

Ugo Mariani detto “Mimmo”, nato ad Angri, in provincia di Salerno, di 58 anni.

Antonello Martufi, 60 anni, nato a Latina.

Simone Massidda detto “coccodrillo/manicomio/matto”, di 47 anni, nato a Nettuno (coinvolto e assolto nel processo anti-ndrangheta “Tritone”).

Daniele Ortenzi, nato a Roma, di 49 anni.

Simone Ortenzi detto “nano”, nato a Roma, di 45 anni.

Alessandro Ortolani detto “Alex”, di 56 anni, nato a Roma.

Andrea Ranucci detto “Carrefour”, 56 anni, nato a Nettuno.

Nicolas Simone detto “Nico”, di 34 anni, nato ad Anzio.

Ernesto Spaliviero, di 50 anni, nato a Nettuno.

Salvatore Spataro detto “Salvo”, nato a Palermo, di 61 anni.

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L’indagine ha messo in luce la struttura piramidale delle due organizzazioni, dove i capi operavano in regime di arresti domiciliari e, sfruttando i propri canali di approvvigionamento, si avvalevano di una rete di depositari di stupefacente e venditori al dettaglio.

Le organizzazioni imponendosi sul territorio anche in virtù della disponibilità di armi, avevano monopolizzato numerose piazze di spaccio del litorale pontino e romano. Tra i luoghi di incontro per finalizzare i traffici di stupefacenti sono emersi esercizi di ristorazione, nonché locali di intrattenimento, luoghi frequentati dalla movida, potendo così contare su un ampio bacino d’utenza. Una delle due organizzazioni criminali aveva inoltre la disponibilità diretta di un bar ristorante, utilizzato come base logistica per avviare le trattative inerenti l’acquisto di importanti partite di droga.

Il volume d’affare stimato nel corso dell’indagine è di alcuni milioni di euro sul mercato della vendita al dettaglio dello stupefacente.

Nel corso delle indagini, durate oltre un anno, i poliziotti della Squadra Mobile capitolina hanno sequestrato 3 kili e mezzo di cocaina, più di 18 kili di hashish e quasi mezzo kilo di eroina, arrestando in flagranza di reato e deferendo all’Autorità Giudiziaria 8 persone. Nello stesso contesto, gli investigatori sequestravano, ai danni di membri delle associazioni criminali investigate, armi da fuoco clandestine, provento di furto.

All’operazione che ha coinvolto oltre 200 uomini, svoltasi nei comuni di Roma, Latina, Nettuno, Pomezia e L’Aquila, hanno partecipato i poliziotti della Squadra Mobile di Roma, con la collaborazione dell’omologhi uffici investigativi di Latina, nonché con l’ausilio di equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine, di Unità cinofile antidroga, nonché del Reparto Volo di Roma.

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