Sezze, rapinano un bar sottraendo 4000 euro. Durante la fuga impattano contro un guardrail. Arrestati dai Carabinieri un 29enne e un 52enne
Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere il 29enne e il 52enne di Sonnino, arrestati la scorsa settimana con l’accusa di aver messo a segno una rapina a mano armata a Sezze, finita poi rovinosamente con un incidente. I due uomini, difesi dagli avvocati Conca e De Cave, hanno preferito rimanere in silenzio davanti al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina, Laura Morselli, che ha convalidato l’arresto e lasciato entrambi in carcere.
Lo scorso novembre, a Sezze, i Carabinieri della Sezione Radiomobile della Compagnia di Latina e della Stazione di Sezze, avevano tratti in arresto i due uomini di 29 e 52 anni, entrambi di Sonnino, – M.D.A. e M.D.G. (le loro iniziali) – ritenuti gravemente indiziati di aver commesso una rapina a mano armata presso il Caffé della Fortuna, un bar che si trova a Ceriara di Sezze.
Secondo quanto ricostruito dai militari dell’Arma attraverso le prime testimonianze e le immagini di videosorveglianza, il 29enne, armato di pistola e con il volto travisato, avrebbe fatto irruzione nel locale, minacciando i presenti e sottraendo circa 4000 euro in contanti e alcuni ticket per le slot machine. Ad attenderlo, all’esterno, su un motociclo T-Max, vi era il 52enne, incappucciato anche lui.
I due avevano tentato la fuga, ma a causa dell’alta velocità avrebbero perso il controllo del mezzo all’incrocio tra la vecchia via Monti Lepini e via degli Archi, impattando autonomamente contro un guardrail dopo l’incidente, per poi proseguire la fuga a piedi nelle campagne circostanti, fino alle vicinanze della stazione ferroviaria, dove sono stati intercettati e bloccati dai Carabinieri.
Pertanto, i due indagati erano stati arrestati per il reato di rapina aggravata. A seguito delle lesioni riportate, il 27enne era stato trasportato presso l’ospedale di Latina “Santa Maria Goretti” per le cure del caso, avendo riportato alcune fratture; l’altro soggetto è stato dimesso e portato in carcere. Dopo le formalità di rito, anche il 27enne era stato associato alla Casa Circondariale di Latina, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
