Pianeta Outlet, la figlia dell’imprenditore, Delia Borrelli, ricorre contro la decisione di sequestrarle tre profili social
Il Tribunale del Riesame di Latina, a seguito del ricorso proposto da Delia Borrelli, 25enne figlia dell’imprenditore ciociaro di Pianeta Outlet, Nico Borrelli, ha confermato il decreto del 4 marzo 2025 con cui il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina aveva disposto il sequestro preventivo delle pagine social network Instagram: i profili denominati “Pianeta Outlet” e “delia.borrelli”, oltreché al profilo Facebook “Pianeta Outlet Stock e Fallimenti”.
Sono tutti profili social riconducibili alla società DN-LAB s.r.l. e a Delia Borrelli, quest’ultima indagata
per il reato di frode nell’esercizio del commercio per aver detenuto, in locali esposizione e vendita, nonché in magazzino della predetta società, 1178 articoli privi di marcatura CE lecitamente apposta e delle indicazioni relative al produttore importatore e/o distributore.
La difesa ha proposto contro la pronuncia del Riesame di Latina un ricorso per Cassazione e “dopo aver riportato i quattro motivi della richiesta di riesame e premesso che ricorrono profili di illogicità intrinseca nell’ordinanza impugnata (rinvenimento, nel secondo sequestro, dei prodotti in un garage ove erano stati
momentaneamente accantonati e non esposti per la vendita, ritenuta contraffazione dei prodotti pubblicizzati MAKOTA smentita dalla larga pubblicizzazione di prodotti della stessa marca su sito di nota catena di vendita, come risulta da ricerca in internet), ha lamentato violazione dei principi di adeguatezza e proporzionalità del provvedimento genetico e dell’ordinanza impugnata, posto che l’esigenza cautelare avrebbe potuto essere correttamente soddisfatta dal sequestro dei singoli post che si assumeva contenessero prodotti con marcatura CE contraffatta.
Per la Cassazione, il ricorso della 25enne è difettoso e, per la sua parte (uno dei profilo è riconducibili alla giovane molto attiva come influencer), è infondato. “L’apparato argornentativo dell’ordinanza impugnata – spiegano gli ermellini – è immune da censure logico-giuridiche avendo il Tribunale compiutamente indicato le ragioni di fatto per le quali risultava necessaria l’adozione della cautela alle pagine social
network nella loro interezza e, segnatamente, per quel che rileva nella presente sede, all’intera pagina personale della Borrelli, risultata, al pari delle altre, strumento per pubblicizzare i prodotti privi della marcatura CE. Pertanto, le doglianze della ricorrente sono sostanzialmente ripetitive di quelle già esaminate dal Tribunale con motivazione esente da censure logico-giuridiche e non risultano idonee a dar corpo a vizi motivazionali valutabili in questa sede”.
Il sequestro confermato per Delia Borrelli è compreso nella indagine della Guardia di Finanza di Terracina che, nella scorsa primavera, ha portato a compimento i provvedimenti. Il piano d’azione è stato sviluppato dalle Fiamme Gialle della Compagnia di Terracina, guidate dal Capitano Gianmarco Sportiello, che hanno rinvenuto nelle disponibilità del punto vendita di Priverno i prodotti oggetto di sequestro, tra cui droni, auricolari, proiettori, videocamere, termometri digitali, utensili da giardinaggio, smartwatch e telefoni cellulari. Si tratta, per l’appunto, del noto “Pianeta Outlet” della famiglia Borrelli. A febbraio, un altro provvedimento della Guardia di Finanza aveva attinto Nico Borrelli, residente a Priverno, e alcuni suoi familiari, con un sequestro di immobili e quote societarie. Borrelli – imputato, tra l’altro, per reati fiscali e bancarotta fraudolenta patrimoniale e documentale – è gestore insieme ai famigliari di Pianeta Outlet, il grosso centro che si trova a Ceriara sulla Strada Monti Lepini.
A seguito dei preliminari riscontri e dello sviluppo di una mirata attività info-investigativa è stata ricostruita l’intera filiera di distribuzione e commercializzazione che ha portato all’individuazione e al sequestro di oltre 50 mila prodotti elettronici e all’oscuramento dei 2 profili Instagram e del profilo Facebook utilizzati da Delia Borrelli per pubblicizzare e commercializzare i prodotti in questione.
Al termine dell’intervento, i legali rappresentanti delle attività commerciali sono stati denunciati a piede libero per frode in commercio e la loro posizione è al vaglio dell’Autorità Giudiziaria.
Pianeta Outlet era diventato noto anche perché aveva subito un grosso incendio lo scorso 16 novembre 2024 nella sede di Frosinone. Per tale episodio è stato condannato un 47enne ritenuto l’esecutore materiale.
