SEQUESTRATO E PICCHIATO QUASI A MORTE: 37ENNE PROSCIOLTA, ERA ACCUSATA DI ESSERE STATA LA COMPLICE DI DUE UOMINI

Aprilia, sequestrato e picchiato da tre persone: si è concluso il giudizio abbreviato per una delle tre persone ritenute complici

Non doversi procedere per non aver commesso il fatto. È questo l’esito dell’udienza preliminare che vedeva come indagata la 37enne di Aprilia, Valentina Massi Santafede, difesa dall’avvocato del Foro di Roma, Andrea Gatto. A emettere la sentenza di proscioglimento è stato il giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Latina, Giuseppe Cario. La 37enne doveva rispondere di tentato omicidio e sequestro di persona.

Il caso fu noto a gennaio 2023 quando un uomo di 52 anni era stato sequestrato e successivamente picchiato da alcune persone, per poi essere colpito ripetutamente con una spranga di metallo e persino costretto sotto la minaccia di una pistola. La vittima, che il giorno dell’aggressione fu soccorso sulla strada da un automobilista, aveva riportato lesioni al cranio, naso e al torace con una prognosi di oltre 40 giorni.

Era quanto emerse da un’operazione dei Carabinieri del Norm di Aprilia che aveva dato seguito a un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Giudice per le indagini preliminari di Latina, Giuseppe Molfese, su richiesta del sostituto procuratore Simona Gentile. I fatti risalivano a ottobre 2022, dopodiché, il 20 dello stesso mese, era scattata la denuncia da parte della vittima. L’uomo sarebbe stato sequestrato e picchiato violentemente tanto da perdere i sensi.

Per tale ragione, i carabinieri di Aprilia avevano tratto in arresto tre persone: si tratta del 32enne Fausto Franco e del 36enne Gianmarco Pedrazzi finiti in carcere e della donna di 37 anni Valentina Massi Santafede (all’epoca compagna di Pedrazzi) agli arresti domiciliari. Erano accusati tutti e tre di tentato omicidio, sequestro di persona, violenza privata e minaccia. La vittima aveva raccontato di essere stato rapito dai tre persone, costretto a salire su un’auto, e condotto in periferia tra Aprilia e Nettuno dove sarebbe stato commesso il reato di tentato omicidio.

Grazie alle indagini dei Carabinieri, era stata rinvenuta anche l’auto utilizzata per il sequestro di persona: un veicolo carbonizzato, dato alle fiamme qualche giorno dopo l’aggressione, ritrovato sotto un cavalcavia della SS Pontina nel territorio del Comune di Ardea. L’ipotesi era che i tre accusati, per cancellare ogni traccia, avevano nascosto il mezzo in una zona isolata per poi darlo alle fiamme. Inoltre, dopo che l’uomo il 20 ottobre 2022 aveva sporto denuncia a carico dei tre soggetti, la donna avrebbe provato a contattare la vittima intimandogli, con minacce di morte, di ritirare la medesima denuncia.

Difesi dall’avvocato Andrea Gatto, i tre erano comparsi davanti al Gip Molfese per l’interrogatorio di garanzia nell’ambito del quale era stato convalidato l’arresto. Sulle ragioni dell’aggressione non è mai trapelato nulla di definitivo, se non qualche screzio o insulto che sarebbero stati alla base dell’aggressione: pare che l’uomo, vittima di pestaggio e sequestro, avesse rivolto insulti e minacce nei riguardi di una conoscente della coppia Santafede-Pedrazzi. La difesa aveva puntato sulla circostanza per cui non vi era volontà di uccidere poiché l’uomo era stato rilasciato, seppur in periferia e senza cellulare.

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Fausto Franco, peraltro, due anni dopo, nel 2025, è stato arrestato sempre con l’accusa di sequestro di persona e tentato omicidio insieme a un complice in un altro contesto. Lo stesso trentenne, anni prima, era stato coinvolto in un altro sequestro di persona. Oggi, 16 novembre, il proscioglimento per la 37enne ritenuta innocente. Il procedimento che riguardava la donna è stato stralciato, rispetto a quello che coinvolge Pedrazzi e Franco.

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