Il deputato di Alleanza Verdi Sinistra, Filippo Zaratti, presenta una interrogazione parlamentare per il Mausoleo di Lucio Munazio Planco
Anche il deputato di AVS, Filippo Zaratti, ha presentato una interrogazione parlamentare al Ministro della Cultura e al Ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica per approfondire sulla vicenda del Mausoleo di Lucio Munazio Planco situato nel Parco regionale della Riviera di Ulisse nel Comune di Gaeta.
“Il Mausoleo – si legge nell’interrogazione – è inserito all’interno della ZSC/ZPS IT6040022 “Costa rocciosa tra Sperlonga e Gaeta”, appartenente alla Rete Natura 2000; attualmente sono in corso lavori di riqualificazione e adeguamento degli accessi al Mausoleo, promossi dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Frosinone e Latina, volti a migliorare la fruibilità e conservazione del sito.
Il progetto di “Messa in sicurezza, restauro conservativo e adeguamento degli accessi e dei percorsi” del Mausoleo, finanziato dal PNRR – “Programma Caput Mundi”, è stato approvato, mediante Conferenza di Servizi decisoria ai sensi della legge 241/1990, con Determinazione Dirigenziale n. 407 del 15 aprile 2024 del Comune di Gaeta, il progetto approvato prevede opere di restauro conservativo del monumento, interventi di illuminotecnica per valorizzare l’antiquarium e il Mausoleo stesso, la sistemazione esterna con percorsi senza barriere architettoniche e area di sosta lastricata in basalto, la messa a dimora di essenze arboree e arbustive autoctone, nonché la realizzazione di due blocchi prefabbricati rivestiti in lastre di gres, destinati a servizi igienici mimetizzati all’interno del pianoro.
Parte delle opere, in particolare rampe, scalinata e piazzole in cemento armato, hanno suscitato aspre contestazioni da parte della comunità locale, consiglieri comunali e esperti, per il loro impatto paesaggistico rispetto al sito storico, definito come area vincolata e di elevato pregio ambientale; nello specifico sono state realizzate una lunga rampa in cemento armato di oltre venti metri addossata al basamento originale del Mausoleo, una scalinata scenografica in cemento armato, una piazzola con muri di cemento di circa due metri d’altezza e i prefabbricati destinati a servizi igienici che deturpano la zona e ne occludono la visuale più significativa del monumento, “una colata di cemento” che altera il contesto paesaggistico e storico del monumento nonché il valore ambientale dell’area.
Il 19 ottobre 2025, alcuni consiglieri comunali di Gaeta hanno inviato un esposto alla Procura Generale della Repubblica, al Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale e al Ministero della Cultura per segnalare l’intervento ritenuto invasivo; secondo quanto si apprende da organi di stampa, lo stesso Sovrintendente Alessandro Betori avrebbe affermato pubblicamente che alcune aggiunte sono estranee al monumento e non saranno mai esteticamente gradevoli e neutre, ammettendo la natura invasiva dell’opera; il progetto è soggetto alla rigorosa ottemperanza di tutte le norme, prescrizioni e pareri vincolanti emessi dalle diverse amministrazioni competenti, tra cui la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio e l’Ente Parco Regionale della Riviera di Ulisse, con obblighi di monitoraggio e controllo tecnico;
L’Ente Parco Riviera di Ulisse e la Regione Lazio- Direzione Regionale Ambiente-Area protezione e gestione della biodiversità, non avrebbero inviato, nei termini previsti dalla normativa, il parere di competemnza alla conferenza di servizio, venendo così meno al proprio compito istituzionale; quali iniziative di competenza si intendano assumere per verificare la piena conformità dei lavori, relativi all’intervento sul Mausoleo, alle disposizioni normative in materia di tutela dei beni culturali, di tutela paesaggistica, archeologica ed ambientale, se gli interventi siano realizzati in ottemperanza alle prescrizioni e ai controlli durante l’esecuzione delle opere e quali inizitative si intendano assumere per evitare danni irreparabili al patrimonio culturale, ambientale e paesaggistico, se sia prevista una revisione del progetto alla luce delle contestazioni emerse e quali misure di trasparenza e partecipazione pubblica siano state o possano essere attivate per assicurare un dialogo costruttivo con la comunità locale e con gli enti territoriali”.
