L’associazione “La Piazza”, a Gaeta, interviene sulle mosse dell’amministrazione che dedicherà l’area del Belvedere a Don Paolo Capobianco
“Non intendiamo entrare nel merito della scelta fatta dal Sindaco e dalla sua Giunta di intitolare il Belvedere di via Pio IX all’amatissimo Don Paolo Capobianco. Riteniamo invece essere di una bassissima moralità le modalità e la rapidità frutto della necessità di riparare alla squallida vicenda di cui è stato protagonista il Sindaco con la sua documentata bugia sulla vendita ad un privato di porzione di quel Belvedere. Ne è una chiara indicazione il fatto che la stessa area sia passata da essere dapprima nei documenti definiti un relitto stradale” per poi divenire meritevole di una valorizzazione con contestuale intitolazione a Monsignor Capobianco.
La menzogna resta, come resta ormai fortemente minata la credibilità del Sindaco. Usare i sentimenti di affetto, gratitudine e stima dei Gaetani nei confronti di Don Paolo, come “distrazione di massa”, nel tentativo di sminuire o far dimenticare quanto è accaduto nei giorni scorsi é fatto ancora più grave e destinato a gettare maggiore discredito sulla Amministrazione Leccese.
Per la revoca della procedura di vendita non bastano le dichiarazioni alla stampa, è necessario che si torni subito in Consiglio Comunale e si deliberi la definitiva inalienabilità di quel pezzo di BELVEDERE, strumentalmente indicato come “relitto”.
Il Sindaco ammetta di aver mentito sapendo di mentire e recuperi dignità senza non si può amministrare una Città e non basteranno altre 100 inaugurazioni o ridondanti autocelebrazioni per riacquistarla”.
Così, in una nota, l’associazione “La Piazza”.
