NARCOTIZZATA E COSTRETTA A PROSTITUIRSI: LA COPPIA DI SFRUTTATORI RESTA IN CARCERE

Si è svolto l’interrogatorio di convalida d’arresto per l’uomo e la donna accusati di aver costretto alla prostituzione una giovane rumena

Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere la coppia di rumeni arrestato tre giorni fa dalla Polizia di Stato con l’accusa di aver costretto alla prostituzione una giovane connazionale, portata con l’inganno in Italia. Il giudice per le indagini preliminari, al termine dell’interrogatorio, ha convalidato gli arresti e disposto la custodia cautelare in carcere.

Il caso risale a mercoledì 12 novembre quando la Polizia di Stato, in collaborazione con il Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia e con il coordinamento della Procura della Repubblica di Latina, ha portato a termine l’importante operazione che ha permesso di salvare una giovane che sarebbe stata vittima di tratta e sfruttamento sessuale.

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, la giovane, di origini rumene, sarebbe stata adescata tramite social network con la promessa di un lavoro come cameriera. Due persone di nazionalità rumena, un uomo e una donna, l’avrebbero inizialmente convinta a partire verso un’altra cittadina della Romania con la prospettiva di un impiego e, durante il viaggio, le avrebbero offerto delle sigarette che l’avrebbero indotta in uno stato di parziale incoscienza. La ragazza, dopo essersi addormentata, si sarebbe infatti risvegliata scoprendo di aver oltrepassato il confine e di trovarsi in Italia, senza alcuna possibilità di contatto con l’esterno.

Una volta giunta sul territorio nazionale (con un passaggio a Messina prima di approdare a Latina), la vittima sarebbe stata privata dei documenti e del telefono, e sarebbe stata costretta a prostituirsi sotto la minaccia di gravi ritorsioni e indotta a scattare foto di contenuto pornografico, poi diffuse su siti dedicati agli incontri. La giovane ha dichiarato di essere stata continuamente monitorata dai suoi presunti aguzzini, che le avrebbero impedito ogni contatto con l’esterno.

Grazie a una chiamata effettuata dalla vittima al Consolato Generale di Romania, dopo essere riuscita a scappare dal luogo in cui era trattenuta, gli agenti della Squadra Mobile e della Squadra Volante di Latina, allertati dalla sala operativa del Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia, sono intervenuti tempestivamente nei pressi della stazione ferroviaria di Latina Scalo, dove la ragazza si trovava, mettendo la minorenne in sicurezza e fornendole assistenza immediata.

Le indagini della Squadra Mobile, guidata dal dirigente Giuseppe Lodeserto, sono scattate immediatamente, sotto il coordinamento della Procura di Latina, e hanno consentito di individuare l’abitazione in cui la giovane sarebbe stata trattenuta e sequestrare telefoni e strumenti presumibilmente utilizzati per il controllo e lo sfruttamento della vittima.

L’attività investigativa ha inoltre permesso di raccogliere elementi utili all’identificazione dei presunti responsabili: si tratta di un uomo e una donna di nazionalità rumena che abitano in un appartamento in Via Pisacane a Latina, entrambi sottoposti a fermo di indiziato di delitto dai poliziotti intervenuti, in quanto accusati dei reati di reati di sequestro di persona, riduzione in schiavitù, tratta di persone, induzione e favoreggiamento alla prostituzione, stato di incapacità procurato mediate violenza e diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti.

Sono tuttora in corso approfondimenti investigativi volti ad individuare eventuali ulteriori responsabilità e a ricostruire l’accaduto.

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