ACCUSATO DI IMPEDIRE ALLA MOGLIE DI TROVARSI UN LAVORO: ASSOLTO

Accusato di maltrattamenti ai danni della compagna, si è concluso il processo a suo carico davanti al Tribunale di Latina

Erano gravi le accuse nei confronti di un 65enne, difeso dall’avvocato Lorenzo Magnarelli, che quest’oggi, 14 novembre, ha visto concludersi il suo processo in primo grado davanti al terzo collegio del Tribunale di Latina, composto dai giudici La Rosa-Zani-Romano. L’uomo doveva rispondere di maltrattamenti in famiglia contro una donna, all’epoca dei fatti sua moglie.

Secondo quanto prospettato dall’accusa, i comportamenti violenti dell’imputato sarebbero andati avanti per sedici anni a Latina, dove viveva con la moglie. Dal 2003 al 2019, l’imputato avrebbe offeso senza soluzione di continuità la moglie con frasi quali: “p….na, bo…inara, ti ammazzo”, utilizzando peraltro in una circostanza un coltello di 30 centimetri poggiato all’altezza del collo della donna. E giù altre ingiurie: “Ti faccio fare una brutta fine. Mi devi fare i bo…ini se vuoi lo stipendio e i soldi”.

In altra occasione, l’uomo avrebbe usato un coltello di 20 centimetri e minacciato la vittima: “Ricordati che con me fai una brutta fine”.

Nel capo d’imputazione, veniva contestato al 65enne di non aver consentito alla donna di rendersi economicamente indipendente, tanto da proibirle la ricerca di un lavoro e l’uso dell’auto famigliare. In sostanza, la donna sarebbe stata assoggettata a un regime vessatorio con gesti, quali quelli descritti, commessi anche davanti ai figli minorenni.

Oggi, 14 novembre, il pubblico ministero Valerio De Luca ha chiesto che il 65enne venisse condannato alla pena di 2 anni di reclusione senza condizionale. La difesa, rappresentata dall’avvocato Magnarelli, ha cercato di smontare la tesi accusatoria di un caso nato nell’ambito di una rottura del rapporto tra coniugi. Al termine della camera di consiglio, il Tribunale ha assolto il 65enne da ogni accusa. Le motivazioni tra 60 giorni.

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