“Adotta un Torpedino”: al termine della campagna donati 3mila euro all’Associazione Nadyr Donne contro la violenza
Si è conclusa con la tradizionale consegna delle somme raccolte la campagna “Adotta un Torpedino” che ogni anno, ormai da un decennio, sostiene realtà che si impegnano nel sociale e si spendono per chi più ne ha bisogno.
Quest’anno la scelta è ricaduta sull’Associazione Nadyr allo scopo di sostenere il prezioso lavoro svolto dalle volontarie all’interno, e non solo, del centro antiviolenza comunale.
L’ideatore del progetto nonché consigliere comunale Mariano Di Vito ha “girato” i ringraziamenti ricevuti a tutti coloro che hanno apprezzato la causa e acquistato ben 6mila piantine di Torpedino.
“Quest’anno – ha raccontato Di Vito emozionato – la piantina numero 1 è stata acquistata da una donna vittima di violenza. Il fatto che questa persona abbia creduto, nonostante i suoi trascorsi personali, alla campagna lanciata è stato per noi un segnale di grande incoraggiamento: è un tema di cui si parla ancora troppo poco e siamo contenti di averlo scelto tra i tanti meritevoli di risorse e attenzioni”.
La tradizionale consegna delle somme raccolte, ben 3mila euro, è stata accolta con grande emozione dalla folta delegazione di Nadyr e dalla nutrita delegazione di autorità presenti composta dal sindaco Beniamino Maschietto, dall’assessore Sonia Notarberardino, dalle presidenti delle commissioni Servizi Sociali Daniela De Bonis e Pari Opportunità e Parità Di genere Mariapalma Di Trocchio e dall’assistente sociale Antonio Marcucci.
Non solo raccolta Fondi ma anche tanta sensibilizzazione. Quest’anno la campagna “Adotta un Torpedino” è stata infatti accompagnata dalla realizzazione di un fumetto che ha già fatto il giro di social, scuole, giornali e associazioni.
L’incontro è stato l’occasione per la presidente dell’Associazione Nadyr Giovanna Pallotta, accompagnata da Katia D’Ettorre, di raccontare l’ultimo anno di attività: 12 mesi trascorsi all’interno della nuova struttura comunale a fronteggiare un fenomeno che, nonostante l’impegno collettivo, è ancora radicato nella società.
