“Giorno dopo giorno deflagra l’ipotesi di riqualificazione del quadrante est: il PNRR si ferma, la città resta sospesa. Oggi leggiamo la determina della rescissione di un contratto che, di fatto, lascia pensare che a pochi mesi dalla scadenza del PNRR, cancella una parte importante di un progetto – il PINQuA – pensato per riqualificare e dare nuova vita a un intero comparto della città.
Un’area in cui ogni opera era collegata all’altra, dove ogni intervento aveva un ruolo preciso nello sviluppo complessivo del territorio.
Un progetto, che nonostante le polemiche, avrebbe dovuto rappresentare un esempio di pianificazione organica e di visione futura, e che invece oggi rischia di dissolversi tra ritardi, contenziosi e scelte poco comprensibili.
Dalla determina pubblicata si evince, tra l’altro, che l’Ente e il privato sono in contenzioso, ed é sotto gli occhi di tutti che l’attuazione del comparto privato è ferma. L’auspicio è che l’operatore non si stanchi e non abbandoni l’intervento, lasciando incompleta la realizzazione di un’area strategica per la città.
Sarebbe un danno enorme: proprio lì dove pezzo dopo pezzo stava prendendo forma l’ipotesi di una piccola cittadella dello sport, un assemblaggio coerente di strutture, servizi e spazi pubblici capaci di valorizzare l’intero quadrante est.
Invece, ancora una volta, ci ritroviamo di fronte a decisioni che spezzano la continuità, senza un perché valido, e che fanno perdere il senso del disegno complessivo.
Così, al posto di un progetto armonico, rischiamo di ritrovarci con lavori isolati, scollegati tra loro e incapaci di generare benefici reali.
Questa rescissione ne è l’ennesima prova. Parliamo di un comparto che prevedeva nuova viabilità, un palazzetto dello sport e un parco a servizio di un’area residenziale, ed ora cosa ne rimarrà? E non è un caso isolato, in quel quadrante.
Basti pensare all’allargamento del ponte di via Carroceto: un’opera fondamentale per migliorare la viabilità dello stesso comparto – già critica – ma ferma dal 2022, nonostante l’appalto sia stato affidato.
Oppure al palazzetto dello sport, ancora bloccato e lasciato nelle mani del privato, con un incarico comunale a un esperto per redigere il bando di gestione che però non ha ancora visto la luce, e nessuna soluzione, nonostante le problematiche relative allo sport.
La nuova viabilità che avrebbe dovuto collegare, attraverso via Respighi, le strade attorno al palazzetto – e che avrebbe dato respiro proprio a via Carroceto e allo sviluppo residenziale – è ancora ferma. Il ponte previsto per il collegamento tra via Respighi e la nuova viabilità del palazzetto dello sport,che fine ha fatto ? Anche lì i lavori non partono, perché non si trovano soluzioni per lo spostamento temporaneo del mercato. Per non parlare dello stadio, della pista di atletica e del pallone tensostatico del basket. E così, mentre i progetti si bloccano e le occasioni si perdono, a muoversi restano solo le carte.
Il commissariamento, che doveva garantire trasparenza, continuità operativa e ordine, sembra invece aver aggiunto un altro strato di confusione e immobilismo. Alla fine, all’ombra dei 90 anni, più che una città in crescita sembriamo un cantiere abbandonato, nonostante la grande occasione di sviluppo.
Ma Aprilia non ha bisogno di nuovi cantieri fermi o di progetti interrotti: ha bisogno di una visione d’insieme, capace di ricucire ciò che oggi è frammentato, di restituire coerenza e continuità agli interventi, e di rimettere al centro l’interesse collettivo. Solo così potremo tornare a costruire, passo dopo passo, una città che cresce davvero”.
Così, in una nota, l’ex consigliere comunale Davide Tiligna.
