RIGENERAZIONE URBANA A TERRACINA, EV: “BENE LE DUE DELIBERE, ORA SI AGISCA”

Nella seduta di Consiglio comunale del 29 ottobre sono state approvate all’unanimità due delibere che introducono importanti limitazioni e restrizioni alla applicazione degli interventi previsti dagli articoli 2, 3, 4, 5 e 6 della Legge Regionale n.7 del 2017.

Con la delibera 141 si vanno ad escludere dall’applicazione della Rigenerazione urbana  i comparti ed i lotti in cui la eventuale richiesta di interventi di rigenerazione urbana comprometterebbe la cessione degli standard pubblici e quindi la realizzazione di opere pubbliche (es. viabilità) previste a piano, con il rischio di un eventuale esborso da parte dell’Amministrazione per espropriare successivamente quelle aree. La delibera 142 è invece una presa d’atto che esclude, in base alla riformulazione dell’art.5 della legge 7, gli interventi di miglioramento sismico e di efficientamento energetico nelle zone individuate come insediamenti urbani storici dal PTPR.

Queste delibere rappresentano non solo un primo passo per non compromettere i piani urbanistici, soprattutto i più recenti, per quanto riguarda la parte pubblica degli stessi (viabilità e standard) evitando che gli interventi di rigenerazione urbana negli ambiti che si vanno ad escludere facciano danni seri, ammesso che li abbiano già fatti, ma anche un primo timido sforzo per rivedere un Quadro normativo e regolamentare con cui, in questi anni, è stata applicata la cosiddetta Rigenerazione Urbana a Terracina,  determinando, con decine di interventi molto impattanti dal punto di vista paesaggistico, una grave aggressione speculativa del territorio comunale, già gravemente e cronicamente carente sia di spazi verdi che di parcheggi e con un indice di consumo di suolo del 12,29%, di ben 4 punti percentuali sopra la media della Regione Lazio che si attesta all’8,24 (dati ispra 2025). Ricordiamo, solo a titolo di cronaca, i casi eclatanti della ex Pro Infantia e della ex Corafa che hanno generato anche dei procedimenti giudiziari.

Certo la 7/2017 non è certo una legge che si è dimostrata coerente con le finalità iniziali che si prefiggeva, ma l’applicazione della stessa a Terracina è stata ancora peggiore determinando una serie di gravi distorsioni che bisognerebbe assolutamente recuperare attraverso la revisione delle delibere di Consiglio approvate nel 2018 e nel 2019. Distorsioni che hanno portato anche a sequestri e processi come testimoniato da numerosi scheletri di cemento non finiti sparsi sul territorio. 

Le delibere 141 e 142 votate in Consiglio comunale, si vanno ad inserire in un quadro normativo che è quello dell’applicazione della legge LR/7 a Terracina che è da rivedere profondamente introducendo limitazioni ed esclusioni, mai previste, che vanno ben oltre quelle introdotte con queste due delibere approvate oggi. Un quadro normativo urbanistico locale ulteriormente aggravato da carenze rilevanti riguardo ad esempio ai procedimenti di variante ai sensi dell’art.8 del DPR 160-2010, o criticità mai affrontate come: il recupero e la riqualificazione dei nuclei abusivi perimetrati, la mancata realizzazione delle previsioni della variante C2,  il completamento delle infrastrutture e dei servizi previste dalla variante Nord-Ovest. Per non parlare della mancata previsione degli impatti sui servizi e sulle infrastrutture dei  piani integrati di intervento, o della applicazione della 167 per l’edilizia residenziale pubblica vista la carenza e la situazione disastrosa degli alloggi.

Una Amministrazione che, in questi anni, ha completamente abdicato, per interessi politici ed elettorali, al suo ruolo di regolatore dell’uso dei beni pubblici (tra cui il territorio ed il paesaggio) rinunciando a tutelare e contemperare gli interessi dell’intera comunità, distruggendo paesaggio e consumando suolo.

“Oggi la minoranza in Consiglio comunale ha dato una lezione di serietà e di responsabilità ad una maggioranza che da settimane si dimena su mere questioni di potere. Il voto delle due delibere di sulla Rigenerazione urbana, da approvare tassativamente entro il 29 Ottobre, con il rischio di esborsi consistenti da parte dell’Ente e quindi dei cittadini, e su cui la maggioranza irresponsabilmente faceva mancare il numero legale, può essere l’inizio di un percorso di revisione di un quadro normativo urbanistico deficitario promosso ed approvato, negli anni passati, da chi oggi ha tentato di far fallire irresponsabilmente il Consiglio comunale per perseguire la sua cieca strategia di potere, fregandosene della città e dei suoi problemi, ed esponendo i cittadini anche al rischio concreto di pesanti esborsi. 

In tema di urbanistica, occorre cambiare completamente approccio rispetto al passato, e sono profondamente convinto che il modo giusto per andare incontro alle esigenze dei cittadini e delle imprese non sia la totale “deregulation”, e il poter fare tutto dappertutto, ma sia una pianificazione puntuale del territorio e la chiarezza e la certezza delle regole, la realizzazione delle infrastrutture e dei servizi a supporto delle aziende, la realizzazione degli spazi e delle opere pubbliche per migliorare la vita dei cittadini.

Mi auguro che l’Amministrazione si impegni seriamente a modificare tutto il quadro normativo della L.R.7 entro i prossimi 6 mesi introducendo finalmente le necessarie limitazioni ed esclusioni (ampiamente prevedibili già nel 2018 ma allora ignorate per scelta politica), non solo di carattere urbanistico ma anche di carattere paesaggistico, ambientale, storico, architettonico e geomorfologico, come previsto esplicitamente dalla legge 12/2025, e a mettere mano in modo più ampio a tutta la strumentazione urbanistica per superare le molteplici carenze e criticità presenti, che attendono da anni di essere affrontate, regolando in modo più funzionale ad una precisa visione di sviluppo della città anche i possibili cambi di destinazione d’uso nei diversi ambiti, cercando così di contemperare, in modo intelligente ed armonico, l’interesse pubblico e quello privato.  Sono due anni che, come minoranza, diamo aperture e disponibilità a confrontarci su questi temi importanti ma, fino ad oggi, al di là dei buoni propositi, abbiamo visto ben poco. Speriamo che questa non sia l’ennesima occasione persa“, così dichiara Gabriele Subiaco, Consigliere Comunale e Consigliere Nazionale di Europa Verde

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