Anci/commissione Welfare, la delegata Celentano fa il punto sui Fondi nazionali per le politiche sociali e Adi
Si è svolta in Anci, nella sede di via dei Prefetti a Roma, la commissione Welfare. Tra i punti all’ordine del giorno, i Fondi nazionali per le politiche sociali e l’Assegno d’inclusione.
A fare il punto sulla situazione legata ai Fondi è stata la prima cittadina di Latina Matilde Celentano, delegata del presidente Gaetano Manfredi, con il ruolo di inviata permanente nella commissione composta da consiglieri nazionali Anci e dagli amministratori dei Comuni associati.
Come emerso già la scorsa settimana, in occasione della riunione del comitato direttivo Anci, la delegata Celentano ha evidenziato come il comportato welfare abbia vissuto nell’ultimo decennio una sostanziale stabilizzazione dei principali fondi nazionali sociali, con una programmazione di respiro triennale, attraverso la definizione dei Piani sociali nazionali e la progressiva definizione dei livelli essenziali delle prestazioni, raggiungendo un volume di finanziamenti complessivamente significativo, tra risorse nazionali ed europee destinate alle politiche sociali”.
Al contempo, tuttavia, la delegata al Welfare ha sottolineato le difficoltà dei Comuni nella programmazione e nell’erogazione dei servizi sociali, a causa di “una rigidità, una eterogeneità e una complessità delle regole di spesa e di rendicontazione che determinano difficoltà e allungamenti nei tempi con fortissimi ritardi e dunque una incertezza complessiva per il sistema”.
In particolare, il sindaco Celentano ha posto l’attenzione su una questione nevralgica, rappresentata dal condizionamento dell’erogazione dei fondi, legata alla rendicontazione di almeno il 75%, da parte degli Ambiti territoriali sociali, su base regionale delle risorse ripartite nel secondo anno precedente. Un criterio esteso anche al Fondo per il contrasto alla povertà. Ed è proprio in questo ambito che la delegata Celentano ha illustrato alla commissione il ruolo importante di Anci che si è fatta carico di una puntuale interlocuzione con il Governo ed in particolare con il ministro Marina Elvira Calderone che ha portato all’apertura di un tavolo che ha fatto slittare l’applicazione del condizionamento dei fondi al 75%: “Grazie all’accoglimento del nostro emendamento – ha affermato Celentano – abbiamo ottenuto la proroga al 2027 dell’entrata in vigore della condizionalità sul Fondo Povertà”.
Nel corso del suo intervento, la sindaca del capoluogo pontino ha poi fornito anche alcuni dati: “Gli interventi previsti nel Piano Sociale nazionale rivolti all’infanzia, all’adolescenza e alle responsabilità familiari, anziani autosufficienti, disabili, anziani non autosufficienti, disagio adulti, dipendenze e salute mentale e persone non riconducibili a queste categorie (multiutenza) prese in carico dai servizi sociali, ammontano quest’anno a 385,9 milioni di euro; gli interventi a copertura dei costi di rilevanza sociale dell’assistenza socio-sanitaria rivolta alle persone anziane non autosufficienti e alle persone con disabilità previste dai due piani nazionali in fase di predisposizione, ammontano sempre nell’anno in corso, a 919,7 milioni di euro, mentre gli interventi previsti nel Piano nazionale per gli interventi e servizi di contrasto alla povertà, ammontano a 601,1 milioni di euro.
Nel 2026 per queste ultime due tipologie di intervento si avrà ad un incremento fino alla somma complessiva di 934,5 milioni di euro (Fondo nazionale non autosufficienza) e di 617 milioni di euro (Fondo nazionale contrasto alla povertà)”.
Per quanto riguarda l’Assegno d’inclusione, il sindaco Celentano ha sottolineato il ruolo fondamentale che nell’ultimo anno ha avuto l’Anci “nell’accompagnare, da gennaio a settembre di quest’anno, i territori con l’organizzazione di webinar informativi ad hoc, realizzati in collaborazione con il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali”. “Dai dati pubblicati da Inps – ha affermato – emerge che dal primo gennaio al 30 giugno 2025, i nuclei familiari percettori dell’Adi sono 749.676, per un importo medio mensile del beneficiario pari a 770 euro”.
