FAUNA INSELVATICHITA NEL LAZIO, IL COMMISSARIO RISPONDE ALLE CRITICHE

Il commissario straordinario per le misure urgenti per la fauna selvatica, Vito Consoli, in riferimento al bando attuativo della Deliberazione di Giunta Regionale n. 454 del 2025, recante “Linee guida per la predisposizione degli interventi di contenimento della fauna inselvatichita”, destinato a sostenere i Comuni nelle attività di controllo degli animali domestici inselvatichiti, intende fornire alcuni chiarimenti.

Il provvedimento integrale, nel pieno rispetto della legge regionale 17/1995, prima che producesse effetti è stato trasmesso per la valutazione all’ISPRA – Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale – che, con nota del 12 agosto 2025, ha espresso parere favorevole sui contenuti della DGR”. E’ quanto si legge in una nota del commissario straordinario della Regione Lazio.

L’Istituto ha infatti riconosciuto la necessità di intervenire con urgenza alla rimozione di animali domestici inselvatichiti e vaganti, sia per i gravi rischi posti da questi animali alla salute pubblica, sia per gli impatti che tali presenze determinano all’ambiente naturale e alle attività agricole, spiega la nota. L’ISPRA ha ritenuto altresì tecnicamente condivisibili le misure previste per la rimozione degli animali inselvatichiti, evidenziato come non siano concretamente realizzabili né sufficientemente efficaci eventuali misure preventive alternative agli interventi di contenimento, ritenendo prioritario agire attraverso la rimozione degli animali presenti nelle aree interessate.

Negli ultimi anni, continua la nota, i Comuni del Lazio hanno segnalato un aumento significativo della presenza di animali inselvatichiti nelle aree periurbane, con conseguenti problemi di sicurezza, viabilità e decoro urbano. Le misure sinora adottate – ordinanze sindacali, attività di vigilanza, installazione di recinzioni e campagne informative – si sono dimostrate insufficienti a fronte della complessità del fenomeno, anche per la mancanza di operatori qualificati e l’elevato rischio connesso alla cattura di animali di grandi dimensioni. Con il bando attuativo della DGR n. 454/2025, la Regione ha quindi previsto un sostegno concreto ai Comuni, attraverso forme di rimborso delle spese sostenute per le attività di cattura, anche mediante l’impiego di ditte specializzate dotate di personale formato e di tecnologie adeguate, come droni, fototrappole e sistemi di monitoraggio per la valutazione delle popolazioni animali.

Il piano operativo, prosegue la nota, stabilisce una procedura rigorosa e graduale che prevede: sopralluoghi e mappatura delle aree interessate; identificazione e quantificazione degli animali; valutazione del grado di pericolosità; definizione delle aree di stazionamento e dei percorsi di accesso; cattura selettiva dei soggetti, con uso di tecniche non cruente e, solo in casi eccezionali, abbattimento selettivo di animali particolarmente aggressivi o non gestibili in sicurezza. In caso di esito sanitario favorevole, aggiunge la nota, i bovini potranno essere identificati, registrati e successivamente ceduti ad allevamenti autorizzati e/o associazioni di protezione animale e/o istituzioni sociali (ODV) iscritte nel registro del Terzo Settore, dotate di strutture autorizzate alla detenzione della specie, oppure ancora ceduti o venduti alle stesse ditte specializzate che effettuano gli interventi.

Per quanto riguarda gli equidi, qualora privi di sistema identificativo e quindi non destinabili alla produzione alimentare, osserva il commissario nella nota, è previsto che, superati favorevolmente i controlli clinici e gli accertamenti diagnostici previsti dalla normativa vigente, qualora valutati idonei, possano essere destinati ad attività ippico-sportive o da diporto, oppure ad Enti o associazioni inserite eventualmente nel circuito dell’Ippoterapia o degli Interventi assistiti con gli animali

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