QUASI DUE CHILI DI DROGA, PARTE DI ESSA NASCOSTA NEL COFANO: PUSHER DEL NICOLOSI CONDANNATO A 3 ANNI

Spaccio di sostanze stupefacenti. Si conclude il rito abbreviato per uno dei due pusher del Nicolosi arrestato ad aprile dalla Squadra Mobile di Latina

Condannato, col giudizio abbreviato, a 3 anni di reclusione, il 23enne marocchino Zakaria Halym, difeso dagli avvocati Silvia Perciballe e Marco Reale, accusato di spaccio di sostanze stupefacenti. La pena comminata dal giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Latina, Giuseppe Cario, è minore rispetto alla richiesta del pubblico ministero Marina Marra: 4 anni di reclusione. Il Gip si è riservato sulla richiesta formulata alla difesa per una misura meno afflittiva rispetto al carcere dove il giovane è detenuto da aprile scorso.

L’arresto di Halym risale all’11 aprile quando la Polizia di Stato, lo aveva arrestato insieme a un coetaneo connazionale che affronterà il processo col rito ordinario difeso dall’avvocato Alessandro Farau. Entrambi risultarono irregolari sul territorio nazionale.

Nello specifico, i poliziotti della Squadra Mobile, guidati dal dirigente Giuseppe Lodeserto, impegnati in uno specifico servizio di contrasto allo spaccio di stupefacenti nel quartiere Nicolosi, transitando in via Vittorio Veneto, angolo piazzale Gorizia, avevano notato un’autovettura a bordo della quale stavano salendo i due giovani, già noti alle forze dell’ordine, uno dei quali aveva in mano un involucro che subito aveva attirato le attenzioni degli investigatori, che avevano proceduto al controllo.

L’intuizione degli agenti si era rivelata esatta, infatti l’involucro conteneva oltre un etto di hashish. Sono state quindi effettuate delle perquisizioni personali, domiciliari e dell’autovettura, che avevano consentito di rinvenire altro stupefacente.

Complessivamente, furono sequestrati circa un chilo e mezzo di hashish, 300 grammi di marijuana ed alcuni grammi di cocaina – oltreché a materiale per la pesatura, nonché due “repliche” di pistole (una semiautomatica ed una a tamburo) e relativi proiettili “a salve”. Parte dello stupefacente sequestrato era occultato nel cofano dell’autovettura, incastrato nel vano della batteria. I due giovani erano stati condotti presso la locale Casa Circondariale a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

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