Finanzieri e Carabinieri, nel corso dell’indagine, sono stati molto interessati, dal punto di vista investigativo, alla disponibilità di denaro del consigliere regionale
Aveva a sua disposizione una importante quantità di denaro, anche contante, Enrico Tiero, il consigliere regionale pontino di Fratelli d’Italia, arrestato lo scorso sabato in base all’ordinanza del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina, Giuseppe Cario.
Gli investigatori evidenziano alcuni episodi. C’è una vicenda marginale di una litigata con la moglie, responsabile di avergli sottratto due pezzi da 50 euro da due distinte tasche dei pantaloni: “Ma perché m’adda piglia’ i soldi in tasca? Non me rompe i coioni, sta a cosa me sta a fa’ gira’”. Uno spaccato che tutto sommato non restituisce una portata tale da far drizzare le antenne a chi indagava, sebbene Tiero dica che ogni volta che la moglie gli prende i soldi, lui è costretto a ricontarli. Come se vi fosse una contabilità da tenere a mente rispetto a qualche entrata.
Più significativa è il dialogo tra Tiero e una funzionaria di un istituto bancario di Latina in quanto farebbe emergere una disponibilità non giustificata di denaro contante. Succede che “Fratone” versa da un suo conto corrente una somma di denaro, dopodiché riceve la telefonata della funzionaria bancaria in quanto scatta l’alert anti-riciclaggio.
“Ci sono quattro piccoli versamenti”, spiega la funzionaria a Tiero, il quale risponde: “io quelli li ho fatti…ho prestato dei soldi a dei figli che me li ridavano, ma quelli di 7/800 euro”. In realtà, la funzionaria fa presente che: “No, sono quattro versamenti da circa 1000 euro”. Tiero insiste: “L’avevo prestate a mio figlio, poi ogni. tanto me li ridava”. Dopodiché, Tiero cambia versione, almeno in parte: “Uno deve di’ la verità, un paio (nda: 2mila euro su 4, parrebbe), un paio era un salvadanaio che c’avevo da du’…da un paio d’anni”.
La telefonata però non finisce così. Probabilmente, il consigliere regionale ci ripensa e spiega alla funzionaria: “Mo’ me sto a pensando…di questi ultimi…che mio figlio ha comprato una macchina, io gli ho anticipato dei soldi e mi so fatto fare”. Una versione confusa: prima sono soldi dei figli prestati e ridati; poi il salvadanaio; infine, l’auto del figlio.
Una confusione che, però, fa annotare agli investigatori che “il fatto oggettivo è che Tiero ha evidenziato la disponibilità di denaro contante in quantità tale da allertare il dispositivo anti-riciclaggio delle norme poste a presidio della sana gestione dell’attività bancaria.