ABC, RANALDI (PER LATINA 2032): “PIANO INDUSTRIALE VA SOSPESO E RIVISTO”

Nazzareno Ranaldi
Nazzareno Ranaldi

Rifiuti, Ranaldi (Per Latina 2032), “Chiediamo sospensione del voto e revisione del piano industriale ABC: è un fallimento annunciato”

Il consigliere comunale di opposizione presenta la relazione tecnica in Commissione Ambiente, con la richiesta di sospensione e revisione del Progetto di Gestione dei Rifiuti e del Piano Industriale di ABC Latina. Secondo la lista civica, manca un censimento corretto delle utenze e una mappa reale dell’evasione TARI (che tocca a Latina quota 35-37%), come l’analisi territoriale e tecnologica con una rete informativa integrata tra Anagrafe, ABC e ufficio Tari

“Votare un piano così incompleto significa assumersi la responsabilità di un fallimento annunciato, sul piano economico, ambientale e sociale”, ha dichiarato in Commissione Ambiente Nazzareno Ranaldi, consigliere comunale di opposizione (Per Latina 2032) a proposito del Progetto industriale di ABC: “Non possiamo chiedere ai cittadini di fare la loro parte, se il Comune e la sua azienda non fanno la propria. La nostra richiesta è quella di un voto di sospensione e revisione del progetto, nell’interesse della città e della trasparenza amministrativa”.

È chiaro l’intervento di Ranaldi: “Non siamo di fronte a un vero Progetto industriale, ma a un documento incompleto, basato su dati incerti e privo di una visione strategica, e con poco spazio di discussione e approfondimento in commissione Ambiente e restano irrisolti i nodi principali: il censimento errato e tardivo delle utenze, l’assenza di una mappa reale dell’evasione TARI, e la totale mancanza di un’analisi territoriale e tecnologica sugli effetti dei diversi sistemi di raccolta. Non sappiamo dove si producono i rifiuti, chi li produce, chi paga e chi no: un piano costruito su questa base non può essere definito tecnico, ma semplicemente approssimativo. È impossibile progettare investimenti, mezzi o personale senza un quadro reale delle utenze”

Come si legge nella relazione tecnica presentata in Commissione Ambiente a firma di Ranaldi: “Dopo sette anni di gestione, le omissioni riscontrate non sono più giustificabili. Approvare un piano privo di analisi economiche, censimenti certi e copertura reale significa esporre il Comune di Latina a rischio di danno erariale e responsabilità personale degli amministratori. Si chiede pertanto la sospensione dell’approvazione del Progetto e la trasmissione del presente documento alla Corte dei Conti – Sezione Lazio e al Collegio dei Revisori dei Conti per le verifiche di competenza”. A fronte anche del fatto che, secondo la legge, “i funzionari e ogni amministratore pubblico risponde personalmente  – secondo le leggi penali, civili e amministrative – degli atti compiuti in violazione di diritti o che arrechino danno all’erario o alla collettività”.

Il dato del Comune di Latina è noto: oltre il 35% delle utenze non versa la TARI: “Parliamo di un ammanco stimato in circa 10 milioni di euro ogni anno. Eppure, in questo progetto non c’è una sola riga dedicata a come si intende recuperare queste risorse. Questo Piano Economico Finanziario si fonda su numeri fittizi e i costi del servizio finiscono per essere scaricati sui cittadini onesti. Chi paga, paga anche per chi evade. È una distorsione che compromette la sostenibilità economica dell’azienda e la credibilità dell’Amministrazione”

Denuncia Ranaldi, “L’Ufficio TARI conta 24 unità, ne chiede altre 6, eppure l’evasione resta al 37%. Non è un problema di personale, ma di metodo: manca un incrocio automatico dei dati tra l’Anagrafe, l’AE, l’ufficio Tributi ed ABC, manca una mappatura GIS dell’evasione, manca la tariffazione puntuale come leva di equità. Senza strumenti digitali e integrazione delle banche dati, il sistema continuerà a produrre burocrazia, non risultati”. Allo stesso tempo, continua il consigliere, al fianco della tecnologia serve un sistema efficace di governance: “Si parla di cassonetti intelligenti, trasponder, sistemi di controllo. Ma se il Comune non è in grado di collegare chi paga la TARI con chi conferisce i rifiuti, quei cassonetti restano semplici cancelli elettronici, non strumenti di equità o efficienza. Diventeranno presto simbolo di inefficienza per gli onesti e una barriera tecnologica per i disonesti. Saranno fonte di un degrado che non possiamo permetterci. La tecnologia costa, ma non serve a nulla se non c’è una rete informativa integrata tra ABC, Tributi e Anagrafe e una progettazione seria per come gestire queste criticità”

Mancando queste analisi in premessa, “il progetto non ci dice se e come ABC possa diventare, domani, un’azienda realmente competitiva e autonoma, capace di valorizzare le proprie filiere di riciclo e ridurre i costi. Non c’è una strategia sull’economia circolare, né obiettivi di recupero materiale e di innovazione gestionale. È un piano che guarda al passato, non al futuro perché è privo di un’analisi comparata rispetto alle altre possibilità di conferimento che oggi la norma permette alle utenze non domestiche di adottare uscendo dal servizio pubblico”

La richiesta della lista civica PerLatina2032 è dunque la seguente: “Serve un’integrazione profonda che introduca almeno tre elementi indispensabili: una mappa georeferenziata dell’evasione; un protocollo di allineamento banche dati tra Comune e ABC; obiettivi vincolanti di recupero crediti e di efficienza dell’Ufficio Tributi. Solo su queste basi potremo parlare di un vero progetto industriale, non di un documento di facciata”.

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