ACQUALATINA, CELENTANO: “NO UNANIME ALL’AUMENTO DI CAPITALE”

Acqualatina, il Sindaco di Latina, Matilde Celentano: “No unanime all’aumento di capitale da 23 a 53 milioni di euro”

“Esprimo soddisfazione per l’esito del Consiglio comunale di ieri, 15 ottobre 2025, che ha visto una convergenza unanime su un punto cruciale: la contrarietà all’aumento di capitale di 30 milioni di euro richiesto da Acqualatina S.p.A.”.

Queste le parole del sindaco Matilde Celentano, a margine del consiglio comunale di ieri, 15 ottobre 2025, in cui l’atto integrativo presentato dalle opposizioni è stato emendato dalla maggioranza. La decisione unanime è stata presa in seguito all’indirizzo della prima cittadina espresso in aula e già oggetto di una proposta di delibera di consiglio datata 11 settembre 2025 con la quale l’amministrazione esprimeva parere non favorevole all’aumento di capitale così come proposto.

È stato dato, dunque, mandato al Sindaco affinché nell’assemblea straordinaria dei soci convocata dal Presidente del Cda della società Acqualatina per il 30 ottobre, si esprima con voto non favorevole all’aumento di capitale da 23 a 53 milioni di euro. La proposta di delibera approderà nell’aula del consiglio comunale prima della riunione dei soci.

“L’amministrazione comunale di Latina – continua la prima cittadina – e degli altri soci pubblici non sono nelle condizioni di sostenere una simile richiesta, considerata l’entità della stessa, quantificata, nel suo complesso, in 30 milioni di euro. Non solo per la questione economica, ma anche per l’assenza di un piano industriale di sviluppo e di un piano di ristrutturazione aziendale. L’adesione ad una simile opzione, infatti, comporterebbe una vera propria ingessatura del bilancio comunale, con evidenti riflessi negativi per la sua capacità di spesa nel corso dei prossimi anni. A fronte di questa situazione altamente complessa è innegabile che la società, per il servizio che è chiamata a svolgere, ha un’importanza strategica per l’ambito nel quale opera e va in qualche modo tutelata, anche in considerazione dei riflessi che una sua possibile crisi potrebbe avere sul territorio nel quale opera e per l’utenza. Per questi motivi, come ho spiegato ieri in aula, il Comune di Latina che detiene il 10,8% delle quote societarie, sta cercando soluzioni alternative e di mediazione in sinergia con gli altri Comuni coinvolti. Verrà valutata, infatti, ogni possibile azione utile a consentire alla società di proseguire nella gestione del servizio pubblico affidatogli.

Dal momento che i Comuni aderenti all’Ato vantano nei confronti di Acqualatina partite creditorie per la cessione degli impianti idrici al momento della costituzione della società, verrà valutata anche l’ipotesi di valorizzare tali crediti mediante la loro trasformazione in conferimento di capitale sociale, così da rinforzare il capitale sociale. Tale ipotesi potrebbe, infatti, comportare una possibile soluzione seppure inferiore alla richiesta formulata di ricapitalizzazione, che però si andrebbe a sommare ai 7 milioni di euro già sbloccati, grazie all’interlocuzione del Comune, ricevuti dalla Regione e dallo Stato Centrale, corrispondenti ad alcune tranche dei finanziamenti Pnrr. Questa amministrazione è disponibile a valutare eventuali possibilità insieme agli enti coinvolti e ritiene in ogni caso che sia necessario un percorso condiviso di tutta la parte pubblica, nessuno escluso, senza fughe in avanti o primogeniture ma con tanto buonsenso”.

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