Campagna e Majocchi (PD): “Caso Tiero: un quadro inquietante che offende la dignità delle istituzioni”
“Emerge un quadro inquietante dalle intercettazioni sull’inchiesta che coinvolge il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Enrico Tiero. Se quanto riportato fosse confermato, saremmo di fronte a fatti di una gravità estrema. Come scrivono i sostituti procuratori Antonio Sgarrella e Martina Taglione, nel chiedere l’arresto ai domiciliari di Tiero, sarebbe infatti “emerso un quadro desolante di corruzione sistemica”.
Un sistema nel quale si intrecciano interessi personali, scambi di favori e vantaggi politici, e che, secondo le ricostruzioni della magistratura, non si ferma al solo consigliere regionale, ma coinvolgerebbe anche l’assessore ai rifiuti della Regione Lazio, Fabrizio Ghera, anch’egli esponente di Fratelli d’Italia.
Le notizie emerse in questi giorni sul cosiddetto “metodo Tiero” – dalle somme di denaro ricevute in contanti, alle raccomandazioni per assunzioni, agli interessamenti per concorsi pubblici, fino ai favori a società con legami con la Regione Lazio nei settori della sanità e dei rifiuti – delineano un sistema di scambio di favori, vantaggi e tessere di partito che svilisce la funzione pubblica.
Secondo quanto emerge, si sarebbe arrivati persino a favorire l’assunzione di alcuni giovani presso attività imprenditoriali, in cambio di presunte utilità, e a garantire vantaggi a determinate aziende nei rapporti con la Regione Lazio, trasformando il potere politico in merce di scambio.
Inquietanti anche le intercettazioni che riguardano il capoluogo. Dalle conversazioni tra Tiero e Mignano, consulente della sindaca Matilde Celentano, emerge il quadro di un potere pervasivo di Fratelli d’Italia sulla città di Latina, capace di condizionare scelte e dinamiche amministrative.
L’affermazione “Pare che siamo io e te i sindaci (di Latina)” racconta non solo l’influenza indebita esercitata da Tiero, ma anche il vuoto di guida politica e istituzionale lasciato dalla sindaca Celentano, di fronte a un sistema che sembra agire autonomamente e al di sopra delle regole e delle istituzioni.
Non si tratta soltanto di verificare eventuali reati, ma di riconoscere una deriva profonda, che da tempo attraversa i partiti e le istituzioni: quella di chi confonde il consenso con l’impunità, ponendosi al di sopra della legge e della comunità che dovrebbe rappresentare.
Le inchieste raccontano di ruoli pubblici piegati a interessi privati, di reti di favori e influenze e di rapporti opachi con imprenditori locali. In alcune intercettazioni emerge anche il Comune di Latina, indicato come terreno di influenza politica e amministrativa da coltivare per obiettivi di parte.
Si parla inoltre di dinamiche legate ai tesseramenti di Fratelli d’Italia, a conferma di un sistema in cui assunzioni, vantaggi e iscrizioni al partito diventano strumenti di potere e di scambio politico.
Non può essere, per noi e per chi ricopre responsabilità pubbliche, solo una questione di legalità. È una questione di etica pubblica, di credibilità e di rispetto per i cittadini. Chi utilizza il proprio ruolo per interessi personali svuota la politica di senso, offende la comunità e allontana le persone dalla partecipazione democratica. Chi rappresenta la collettività deve ricordare che ogni decisione pubblica pesa sulla vita delle persone e sulla fiducia collettiva. I voti non sono scudo, e i ruoli non sono rendita.
Ci schieriamo a difesa della dignità del servizio pubblico e del rispetto dovuto a chi, ogni giorno, svolge il proprio lavoro nelle istituzioni con onestà e responsabilità. Pur nel pieno rispetto del lavoro della magistratura e del principio di presunzione di innocenza, non possiamo non esprimere profondo sconcerto e preoccupazione per il quadro che sta emergendo. Ci auguriamo che venga fatta piena chiarezza al più presto, perché la fiducia dei cittadini nelle istituzioni non può essere messa in discussione da comportamenti opachi o da zone grigie di potere”.
Così, in una nota, i consiglieri comunali del Partito Democratico, Valeria Campagna e Leonardo Majocchi.
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