LATINA, RANALDI (2032): “SOSTEGNO AI LAVORATORI PUBBLICI DEL COMUNE”

Comune di Latina, Ranaldi (PerLatina2032): “Sostegno a lavoratori pubblici: è una richiesta di dignità, investimenti e riconoscimento a chi ogni giorno garantisce i diritti e i servizi dei cittadini”

A proposito dell’intesa trovata tra sindacati e Comune, dopo le mobilitazioni dei lavoratori pubblici, il consigliere si auspica una buona conclusione degli accordi: “Valorizzare queste professionalità non è un favore: è un investimento nel buon funzionamento dell’amministrazione e nella qualità della vita dei cittadini. Da troppo tempo i lavoratori comunali lavorano sotto organico, con carichi e responsabilità crescenti, nessun adeguato riconoscimento economico

Va sostenuta la mobilitazione dei dipendenti comunali che richiedono la soddisfazione di legittimi interessi da troppi anni sospesi sia a livello locale che nazionale”, ha dichiarato Nazzareno Ranaldi, consigliere comunale (PerLatina2032), in seguito all’accordo tra sindacati e Comune di Latina, dopo giorni di mobilitazione e di stato di agitazione dei lavoratori comunali, per chiedere incrementi salariali, incentivi professionali e rispetto degli accordi contrattuali.

Spiega le ragioni Ranaldi: “I dipendenti comunali garantiscono ogni giorno servizi essenziali ai cittadini — dagli uffici amministrativi ai servizi sociali, dalla scuola alla polizia locale — in condizioni di carenza di organico, carichi di lavoro insostenibili e stipendi fermi da anni. I lavoratori degli enti locali sono la spina dorsale della macchina pubblica. Valorizzare queste professionalità non è un favore: è un investimento nel buon funzionamento dell’amministrazione e nella qualità della vita dei cittadini”. Anche perché “la vertenza aperta al Comune di Latina si inserisce pienamente nella cornice della battaglia nazionale per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale delle Funzioni Locali, ancora fermo al 2023-24, nonostante anni di attesa e una crescente perdita di potere d’acquisto per le lavoratrici e i lavoratori del settore pubblico, che chiedono di avere le stesse risorse economiche da parte dello Stato”.

“Da troppo tempo nel comune di Latina si lavora in condizioni di carenza di organico, con carichi crescenti e responsabilità elevate che spesso non trovano adeguato riconoscimento economico. Valorizzare il personale significa investire in qualità dei servizi, in competenze e in professionalità, non in spese superflue o anacronistiche. La notizia di un accordo tra le parti è un segnale positivo, ottenuto grazie alla determinazione dei lavoratori e alla forza dell’azione sindacale unitaria delle OO.SS. FP CGIL- UIL FPL e CSA, hanno prodotto un risultato concreto. Dopo mesi di richieste rimaste inevase, la mobilitazione ha finalmente prodotto una risposta: il Sindaco e l’Assessore al Personale hanno assunto l’impegno di incrementare il Fondo Risorse Decentrate 2025 di 130.000 euro, che si tradurranno in un aumento medio di 250 euro per ciascun dipendente.Un risultato tangibile che riconosce, seppur parzialmente, l’impegno quotidiano di chi garantisce il funzionamento della macchina amministrativa e i servizi essenziali per una città di 127 mila abitanti, seconda per popolazione nel Lazio”

La mobilitazione e le richieste dei dipendenti comunali proseguivano da mesi, fino alla partecipata assemblea nei giardini del Palazzo comunale: “Tanti dipendenti hanno espresso piena fiducia nell’azione unitaria delle organizzazioni sindacali e soddisfazione per i significativi passi avanti ottenuti nel confronto con l’Amministrazione”, ha aggiunto Ranaldi. “In un’epoca in cui l’innovazione digitale e l’intelligenza artificiale stanno cambiando il modo di lavorare, servono formazione, strumenti e investimenti veri — non 10.000 euro per l’abbonamento a una rivista cartacea che non serve a migliorare i servizi né a sostenere chi lavora ogni giorno negli uffici comunali. Le organizzazioni sindacali hanno ribadito la necessità  – nei confronti dell’amministrazione – di dare piena attuazione agli impegni già sottoscritti: apertura dei bandi per le progressioni verticali 2024 e 2025, dopo il ritardo accumulato rispetto al cronoprogramma originario; recupero delle progressioni orizzontali rimaste ferme, che riguardano un numero significativo di dipendenti; revisione delle Elevate Qualificazioni (EQ) e delle  Alte Professionalità (AP), proposte con emolumenti non ritenute congrui e che non  valorizzano le professionalità e le qualifiche in relazione alle funzioni assegnate”.

Come propongono i lavoratori, “È necessario introdurre un sistema più equo e trasparente con tre fasce di retribuzione (9mila, 10mila, 12mila euro), che valorizzi realmente responsabilità, competenze e risultati. L’accordo prevede inoltre l’attivazione di un Accordo per la Formazione e di tavoli tecnici dedicati alla Polizia Locale, al personale educativo e alla revisione del regolamento delle EQ. La formazione è la chiave per una pubblica amministrazione più moderna, efficiente e capace di affrontare le nuove sfide tecnologiche. Latina non può permettersi di restare ferma: servono investimenti sulle persone, non sulla burocrazia”.

Auspichiamo che le rivendicazioni dei dipendenti comunali vengano accolte dall’amministrazione comunale che si è impegnata a sciogliere la riserva entro il 16 ottobre 2025, a beneficio non solo dei lavoratori ma del miglioramento della macchina amministrativa. Sottolineiamo che il segnale che viene da Latina è rivolto anche alla vertenza nazionale che chiede progressioni di carriera regolari, valorizzazione delle competenze, formazione continua e un piano nazionale di assunzioni, per colmare la cronica carenza di personale nei Comuni italiani. Ma l’obiettivo resta uno solo: riconoscere dignità, valore e futuro al lavoro pubblico, a chi ogni giorno garantisce i diritti e i servizi dei cittadini di Latina”.

Conclude Ranaldi, “Questo tentativo di accordo arriva mentre il contratto collettivo nazionale degli enti locali resta bloccato, a causa della mancata firma delle sigle maggiormente rappresentative, FP  CGIL e UIL FPL. Il Governo propone aumenti del 5%, ma i sindacati chiedono un adeguamento del 12% e il recupero delle annualità pregresse: un ristoro minimo dopo anni in cui l’inflazione (+17%) ha eroso pesantemente il potere d’acquisto dei lavoratori pubblici. Queste rivendicazioni negli ultimi giorni hanno trovato anche la condivisione del Ministro Zangrillo, che riconosce come gli enti locali non risultano attrattivi da parte delle nuove leve. In questo contesto, la ricerca di un’intesa che si tenta di raggiungere a Latina rappresenta un segnale politico importante: dimostra che, con la mobilitazione e l’unità, è possibile ottenere risultati concreti anche a livello locale”.

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