Il futuro del Lazio passa per l’impresa. È questo lo slogan scelto da Unindustria per la sua Assemblea Generale 2025, ospitata martedì 7 ottobre al Palazzo dei Congressi di Roma. Un appuntamento che ha riunito la business community di Roma e del Lazio in una doppia dimensione: confronto istituzionale e networking tra imprese, partner e stakeholder. Un’occasione per costruire il futuro e dare forma al cambiamento, in un momento decisivo per la manovra economica e per le politiche industriali del Paese.
L’intervento di Biazzo ha toccato anche i dossier più concreti per la crescita del territorio. Unindustria ha proposto un Piano Industriale del Lazio, “un progetto innovativo fondato su indicatori misurabili”, pensato per riequilibrare il peso tra manifattura e servizi avanzati e per favorire la crescita dimensionale delle aziende. “Non basta essere la seconda regione d’Italia per Pil — ha spiegato —. Dobbiamo ampliare la base delle imprese esportatrici e irrobustire la nostra identità di grande regione europea dello sviluppo. Il Lazio deve diventare la regione dell’impresa in 60 giorni”.
Guardando avanti, Biazzo ha parlato di un salto in avanti negli investimenti, con un focus strategico su digitale e intelligenza artificiale. “Con questo approccio, si potrebbe sostenere maggiormente la filiera del digitale, anche promuovendo la produzione di sistemi nazionali a cominciare da una via italiana all’Intelligenza Artificiale, etica e sovrana sui dati”, ha detto. “Nel Lazio crediamo fortemente in un ICT made in Italy sartoriale e di successo, protetto dalle nostre eccellenze della cybersecurity, che coinvolga anche le piccole e medie imprese e sia una leva di competitività per la nostra manifattura”.
Il presidente di Unindustria ha poi indicato tre priorità infrastrutturali – energia, telecomunicazioni e acqua – dove “molti player industriali stanno producendo reti sempre più efficienti e sicure”. Ma per sostenere questi investimenti “serve un quadro normativo chiaro che tuteli l’innovazione e favorisca l’integrazione di filiere made in Europe”. Il Lazio, ha aggiunto, “può diventare uno dei principali laboratori sulle grandi reti e deve esserlo anche su nuove sfide come il riuso delle acque”.
A intervenire anche Enrico Tiero, presidente della commissione Sviluppo economico e Attività produttive del Consiglio regionale del Lazio: “Ritengo condivisibili alcuni spunti emersi dalla relazione di Giuseppe Biazzo, presidente di Unindustria Lazio, in occasione dell’assemblea generale dell’associazione che riunisce gli imprenditori di Roma, Frosinone, Latina, Rieti e Viterbo. Accolgo con soddisfazione il passaggio sui dati relativi all’export, che confermano un dinamismo importante della nostra regione, che ha fatto segnare, nel primo semestre 2025, un incremento degli scambi con l’estero del 17% contro il 2% della media nazionale. Guai però a cullarci sugli allori.
Occorre creare opportunità di crescita sui nostri territori. Concordo sul fatto che la Zls può essere una concreta risposta all’attenzione che meritano le aree industriali della nostra regione. Così come considero i 100 milioni di euro stanziati dal Governo per le imprese nel perimetro consortile una misura compensativa del mancato ingresso nella Zes unica che recepisce in pieno le nostre richieste. In sostanza il governo con questo provvedimento ha creato una sorta di area ‘cuscinetto’ così come da noi richiesto a più riprese. Aggiungo di aver già sottolineato come il Consorzio industriale del Lazio sia la struttura più adatta, considerata la sua vicinanza alle esigenze dei nostri territori, per mettere in campo in maniera diretta tutte le azioni e le iniziative necessarie a favore delle nostre imprese. Inoltre il Consorzio industriale del Lazio è l’ente più in grado di garantire uno snellimento delle procedure, oltre ad avere una maggiore conoscenza delle problematiche del nostro tessuto produttivo.
Ho chiesto quindi all’amministrazione regionale di intervenire nei confronti del governo affinchè i 100 milioni inseriti nel decreto della presidenza del Consiglio vengano assegnati direttamente al Consorzio unico e non ad altri enti o società che non abbiano collegamenti con i territori interessati dal provvedimento. Apprezzo infine l’idea del presidente Biazzo di lanciare un’unità di missione dedicata alle infrastrutture. Una cabina di pilotaggio per le opere da completare ed un piano di investimenti straordinario e coordinato per il Lazio per abbattere i tempi di percorrenza delle trasversali e verso Roma, come pure la necessità di puntare sulla sburocratizzazione dei nostri apparati e sullo snellimento delle procedure amministrative”.