TENTATE ESTORSIONI E STALKING: IL “CAPOCCIA” DELLE ARLECCHINO NON RISPONDE AL GIUDICE

Mattia Spinelli
Mattia Spinelli

Tentate estorsioni, lesioni e stalking: l’arresto di uno dei capoccia della piazza di spaccio delle Arlecchino rappresenta un primo “step” investigativo

Il 20enne di Latina, Mattia Spinelli, si è avvalso della facoltà di non rispondere nell’ambito dell’interrogatorio di garanzia. Il giovane di origini rom, difeso dagli avvocati Massimo Frisetti e Gaetano Marino, ha deciso di rimanere in silenzio davanti al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina, Laura Morselli, che tramite ordinanza ha disposto per lui il carcere.

Il giovane non è stato arrestato dalla Squadra Mobile di Latina, guidata dal dirigente Giuseppe Lodeserto, per gli attentati a colpi di bombe (quattro in tutto) che hanno messo in allarme un’intera città, né per lo spaccio di sostanze stupefacenti, sebbene a luglio sia stato rinviato a giudizio in un procedimento per droga insieme al fratello gemello ed altri due fratelli, i Bevilacqua, arrestati alle case “Arlecchino”.

Il giovane, sospettato di essere con il fratello Yuri a capo della piazza di spaccio delle case popolari “Arlecchino a Latina, è stato arrestato giovedì scorso 2 ottobre, per alcuni gravi episodi di tentate estorsioni aggravate e lesioni personali pluriaggravate, nonché atti persecutori. Reati che sarebbero iniziati a partire da luglio 2025. Un modus operandi violento che non è andato giù neanche ad altri personaggi della malavita pontina.

in più occasioni, spiegava in una nota la Questura lo scorso venerdì, “il ventenne, in concorso con altri soggetti (rispetto ai quali le indagini sono in fase di svolgimento), avrebbe tentato di ottenere, con violenza e/o minaccia, somme di denaro (nell’ordine di alcune decine di migliaia di euro) e altre utilità da un suo conoscente, col quale avrebbe avuto degli screzi in relazione al noleggio di autovetture, la cui fornitura all’odierno arrestato sarebbe stata interrotta proprio per non incorrere in problemi con la giustizia, in considerazione dell’uso che delle auto avrebbe fatto il ventenne.

Tali tentativi estorsivi sarebbero stati posti in essere anche indirizzando le condotte violente e/o minacciose verso alcuni familiari della persona offesa, tra cui il padre, vittima, quest’ultimo, verso la fine del mese di agosto, di un violento pestaggio, con l’uso di un tubo e di spray urticante, all’interno della sua abitazione (nella circostanza, sarebbero state profferite anche minacce di morte verso di lui ed il figlio).

Presso tale abitazione, peraltro, erano già stati posti in essere, nei giorni precedenti, gravi condotte dal contenuto intimidatorio (quali l’esplosione di un proiettile, rinvenuto su una finestra, nonché il danneggiamento del portone, verosimilmente preso a colpi con un’arma “bianca”), anch’esse ritenute ascrivibili all’arrestato”.

Yuri e Mattia Spinelli

Il giudice per le indagini Laura Morselli ha ritenuto condivisibile la contestazione, avanzata dal pubblico ministero Martina Taglione, anche in riferimento agli atti persecutori, “posto che, a causa delle condotte violente e minacciose, nella persona offesa sarebbe stato ingenerato un perdurante stato di ansia e frustrazione tale da indurla a temere per l’incolumità propria e dei suoi familiari”,

In occasione dell’arresto, eseguito nell’abitazione del giovane ventenne, è stato denunciato anche suo fratello gemello Yuri, per il reato di oltraggio a pubblico ufficiale, avendo verbalmente aggredito con pesanti insulti i poliziotti che stavano procedendo alle operazioni.

Secondo l’accusa, Il ventenne, insieme ad altri soggetti non ancora identificati, avrebbe minacciato tutta la famiglia del noleggiatore d’auto (in realtà un intermediario). Prima pretendendo 2mila euro dal medesimo noleggiatore, poi andando dal fratello e provando a farseli consegnare da lui euro nel caso in cui il fratello non avesse obbedito.

Succede che Spinelli, a luglio scorso, non avendo ricevuto il becco di un quattrino, si reca nell’abitazione della vittima, distrugge la telecamera di video-sorveglianza e danneggia il portone con alcuni colpi. Nelle more di questa intimidazione, Spinelli e altri soggetti vanno anche dalla madre della vittima per chiedere dove si trovi il figlio; dopodiché se la prendono con il fratello presente in casa, che, preso per il collo, viene minacciato: “Se tuo fratello non ci dà i 2mila euro, devi darcene te 20mila”, gli dicono.

Il 25 agosto, invece, arriva l’apice. Il ventenne, insieme ad altri due soggetti, va a casa del padre del noleggiatore, minacciano di morte lui e il figlio (“Mo’ t’ammazzo a te e tuo figlio…ci saranno problemi per tutti”) e lo riempiono di botte con calci, pugni e un tubo di plastica, percuotendolo su tutto il corpo e arrivando a spruzzargli in faccia spray urticante. Lo lasciano a terra con il naso rotto e il torace ammaccato, per poi scappare via. Peraltro l’uomo abita nello stesso complesso popolare di Viale Nervi dove qualche settimana fa una bomba artigianale ha sventrato l’androne di un palazzo e dove sono state bruciate due auto.

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