105 CHILI DI DROGA SEQUESTRATI: RITO ABBREVIATO PER L’ALBANESE

Rito alternativo per l’uomo di origini albanese tratto in arresto dalla Polizia di Stato a marzo scorso con oltre 100 chili di cocaina nascosti nel bagagliaio

È fissato per il prossimo 20 ottobre il rito abbreviato per il 42enne di origine albanese arrestato dalla Polizia lo scorso marzo, ad Aprilia, con il carico di cocaina più ingente degli ultimi anni a Latina e provincia. Il rito alternativo è stato rinviato di quindici giorni per la concessione dei termini a difesa richiesti dall’avvocato difensore Oreste Palmieri.

Dopo l’arresto, si è avvalso della facoltà di non rispondere, Leart Taullaraj. L’uomo era comparso dinanzi al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina, Laura Morselli, non pronunciandosi sul ritrovamento di ingentissima quantità di cocaina trovata nella sua auto mercoledì 5 marzo dagli agenti della Squadra Mobile di Latina.

Le indagini, coordinate dal Procuratore di Latina facente funzioni, Luigia Spinelli, continuano per risalire al gruppo di riferimento di Taullaraj fermato nella città di Aprilia.

L’arresto di Taullaraj avvenne nelle more di una situazione incandescente aprliana in cui resiste ancora la latitanza di Patrizio Forniti, il boss del sodalizio autoctono scampato agli arresti del 3 luglio. Una latitanza condotta insieme alla moglie Monica Montenero, interrotta neanche dal fatto che la loro figlia, Yesenia Forniti, è ancora in carcere e sta affrontando il processo “Assedio”.

Era sbarcato da poco a Ciampino l’albanese di 42 anni. L’uomo, come ricostruito dai poliziotti, ha noleggiato una Fiat 500 all’aeroporto e ha imboccato la strada per Aprilia, non prima, con molta probabilità di un passaggio a un deposito non precisato o comunque da qualcuno che gli ha fornito la droga da trasportare a destinazione. Il soggetto, che non era la prima volta che veniva in Italia, è stato fermato su una strada in uscita dalla SS Pontina, all’altezza del centro commerciale “Aprilia 2”.

Il Questore di Latina, Fausto Vinci

Secondo una nota della Questura di Latina, l’arresto era avvenuto “nell’ambito dell’intensificazione dei servizi di controllo del territorio disposta a seguito dei recenti gravi episodi avvenuti ad Aprilia”. Si tratta, chiaramente, dei colpi d’arma da fuoco sparati contro la Yaris di un Carabinieri libero dal servizio che si trovava insieme a una colleghi nei pressi della scuola dell’infanzia “Pirandello”. Ad ogni modo, al di là delle dichiarazioni di rito, l’arresto potrebbe essere nato nell’ambito di una indagine più ampia. Al momento, solo una suggestione.

Gli investigatori della Squadra Mobile di Latina avevano proceduto al controllo dell’autovettura che procedeva con un’andatura sospetta. L’uomo a bordo – il cittadino albanese, classe ’83 – era incensurato e, durante gli accertamenti, aveva subito mostrato un atteggiamento nervoso, circostanza che aveva incrementato i sospetti degli investigatori che avevano proceduto quindi alla perquisizione personale del soggetto estesa al veicolo.

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All’interno dell’autovettura, nel vano bagagliaio, erano stati rinvenuti tre borsoni neri (tipici e comunque simili ad altri che erano stati trovati per precedenti sequestri) al cui interno erano presenti numerosi panetti incellofanati che, come confermato, allo stato, da successivi test effettuati da personale della Polizia Scientifica, contenevano 105 chili di cocaina. In tutto 90 panetti.

Si tratta di uno dei più importanti sequestri di droga compiuti negli ultimi anni in provincia. L’ingente quantitativo di stupefacente avrebbe alimentato il mercato della droga di Aprilia e delle zone limitrofe. Lo stupefacente rinvenuto era stato sottoposto a sequestro e l’uomo è stato tratto in arresto in quanto presunto responsabile di detenzione di droga ai fini di spaccio.

La sostanza stupefacente presentava un odore strano: i panetti erano imbevuti di una sostanza oleosa e mentolata, tuttavia i poliziotti della Squadra Mobile sono comunque riusciti a trovare la droga.

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