Il 9 agosto è entrato in vigore il decreto legge 116/2025 che contiene disposizioni urgenti per il contrasto alle attività illecite in materia di rifiuti e inasprisce le sanzioni per i reati ambientali, tra i quali ci rientra a pieno titolo l’abbandono dei rifiuti.
“Malgrado questo, ad Aprilia, – la situazione relativa all’abbandono indiscriminato di rifiuti e delle (micro) discariche abusive sembra fuori controllo. C’è da dire che uno dei metodi, forse più efficaci, per contrastare questo malcostume, è già indicato nel Capitolato allegato al Contratto di servizio tra la Progetto Ambiente e il Comune infatti vi è previsto che la Progetto Ambiente fornisca 7 “fototrappole” per il “contrasto all’abbandono dei rifiuti sul territorio del Comune di Aprilia” in ossequio alla Delibera di Giunta comunale n. 95 del 30/3/2017.
Il servizio delle 7 fototrappole costa cittadini 30.000 euro l’anno, soldi che, se non esistessero persone poco rispettose delle regole e dell’ambiente, non ci sarebbe bisogno di spendere.
Dal 1° gennaio al 31 agosto dell’anno in corso sono state attive sul nostro territorio 6 delle 7 fototrappole potenzialmente attivabili, grazie alle quali la Polizia Locale ha elevato 61 sanzioni, di cui però solo 10 risultano al momento pagate.
Inoltre, il Corpo di Polizia cittadino, ha inoltrato 4 informative di reato alla Procura di cui 2 nei confronti di soggetti identificati.
Un lavoro egregio soprattutto se si considerano le esigue risorse umane della Polizia Locale, ma evidentemente ancora insufficiente a sradicare questo fenomeno dal nostro territorio infatti, con il gruppo ambiente degli attivisti del M5S di Aprilia, abbiamo rinvenuto l’ennesima discarica abusiva.

Parliamo dell’area limitrofa alla Turbogas, ma non più del parcheggio, già luogo di abbandono prima che il Commissario D’Attilio, su mio input, facesse posizionare i blocchi di cemento per impedirne l’accesso e risolvere il problema, bensì dell’area alle spalle del parcheggio stesso da cui si accede da via Riserva della Cannuccia.
Già imboccando la via, che è la prima traversa di via della Cogna dal citato parcheggio verso Campo di Carne, ho notato tanti rifiuti di ogni genere, ma il giorno del sopralluogo era presente il camion con il “ragno” inviato dalla Progetto Ambiente, era il 29 settembre, e probabilmente per quel tratto di strada era già stata inviata la segnalazione grazie a qualcuno che probabilmente si recava alla turbogas. Abbiamo segnalato all’operatore la presenza dei rifiuti di cui appresso.
Proseguendo, la strada si biforca e da un lato termina alla turbogas, mentre dall’altro continua verso il parcheggio già menzionato, fatto chiudere da D’Attilio con i blocchi gialli di cemento; ma prima di arrivare allo sbarramento, sulla destra ci sono 2 stradine senza uscita.
Nelle 2 stradine c’erano montagne di rifiuti, compresi quelli speciali. Questi erano molto variegati, si andava dai sanitari all’amianto, dai divani ai materiali di risulta, dalla guaina alla lana di vetro, dai fusti metallici molto arrugginiti al cartongesso. I rifiuti sembravano quasi ammassati meticolosamente sui lati degli spazi, come se si volesse lasciare spazio per scaricarne degli altri.
Una cosa che ha lasciato me e gli altri attivisti a bocca aperta, oltre alla presenza di due carcasse di pullmini carbonizzati, è stato il rinvenimento laggiù di una barca!
A questo punto viene da chiedersi se oltre all’abbandono dei rifiuti solidi, in questi luoghi non avviene anche lo sversamento di rifiuti liquidi visto che è così facile, isolato e l’ideale per procedere indisturbati all’abbandono dei rifiuti; per questo motivo sarebbe interessante avere informazioni sullo stato di inquinamento dei terreni contigui.
Per prevenire questo scempio bisognerebbe posizionare nell’area delle fototrappole e inibire l’accesso a queste aree, come è stato fatto per la parte fronte via la Cogna, all’altezza della rotatoria, e riposizionare i blocchi di New Jersey come nel 2022″.
Così, in una nota, l’attivista del Movimento Cinque Stelle di Aprilia, Andrea Ragusa-