SERMONETA, È NATA “SATOR”: L’ETICHETTA COLLETTIVA DELL’OLIO EXTRAVERGINE

È nata ufficialmente l’etichetta collettiva comunale Sator, un progetto che nasce per raccontare, valorizzare e promuovere una delle espressioni più autentiche della nostra terra: l’olio extravergine di oliva di qualità prodotto a Sermoneta.

La presentazione è avvenuta nel contesto della secolare fiera di San Michele, alla presenza dell’amministrazione comunale, del Capol rappresentato dal presidente Luigi Centauri, dall’ecomuseo dell’Agro Pontino con Antonio Saccoccio, insieme al vicepresidente della commissione agricoltura della Regione Lazio Vittorio Sambucci.

“Sator è un nome evocativo, dal significato profondo e misterioso, capace di incuriosire e, allo stesso tempo, identificare con forza la nostra comunità, lasciando che sia l’olio stesso, con il suo profumo e la sua storia, a parlare”, ha spiegato il sindaco Giuseppina Giovannoli.

Gli obiettivi del progetto sono quelli di valorizzare la produzione agricola di qualità del territorio, dare identità visiva a questa eccellenza, rendendola riconoscibile nei mercati, nei ristoranti, negli eventi; e creare rete tra olivicoltori, frantoio, ristoratori, operatori culturali e turistici, per promuovere insieme Sermoneta. 

Ad oggi, il progetto conta sull’adesione di 20 produttori locali e del frantoio di Sermoneta, che hanno risposto alla manifestazione di interesse pubblicata dal Comune, per un totale di 56 ettari di oliveti, 8.420 piante, di cui 6.438 della cultivar Itrana, 5 aziende agricole biologiche certificate.

“Sator – ha aggiunto l’assessore all’agricoltura di Sermoneta Melissa Girardi – non è solo un’etichetta. È un contenitore identitario, pensato per raccontare una comunità che crede nel valore della propria terra e nella necessità di fare sistema. Vogliamo coinvolgere altri olivicoltori e rafforzare la filiera locale».
«Non basta produrre bene: dobbiamo raccontare quello che produciamo e come amministrazione stiamo creando le condizioni perché le imprese crescano, i cittadini si riconoscano nel proprio territorio, i giovani trovino opportunità nuove. Sator è dunque un punto di partenza”.

Il logo, creato dal Graphic designer Gianni Caputo, richiama il “Sator” dell’abbazia di Valvisciolo, un enigma che attraversa i secoli composto da una frase palindroma “Sator arepo tenet opera rotas”.
Il consigliere regionale Vittorio Sambucci ha puntato l’accento sui Lepini “protagonisti di una ricchezza che rappresenta un valore per la Regione”, annunciando l’imminente avvio di “un progetto regionale di ricerca per affrontare la problematica della mancanza di fioritura» e «una proposta di legge nazionale per il recupero degli oliveti abbandonati”.

I produttori che finora hanno aderito sono: abbazia di Valvisciolo, azienda agricola Leonardo Marchioni, tenuta Gentile, Massimiliano Favaro, Diamante Verde di Antonio Tombolillo, Diversamente Agricola di Carmela Parisi, Salvatore Ferraioli, Fondazione Roffredo Caetani, Sergio Gobbi, Mara La Bella, Davide Marchetti, Martina Noce, Roberto Pacilli, Palmeri 1931, Giuseppe Palombo, Annamaria Pietrosanti, Elia Pietrosanti, azienda agricola Innata, Mario Tassini, Valle dell’usignolo.

Sempre in occasione della secolare fiera di San Michele, il Comune di Sermoneta ha ricevuto la bandiera dell’associazione nazionale Città dell’olio, di cui è socio da qualche mese. A consegnare il vessillo sono stati Alfredo D’Antimi vice presidente nazionale dell’associazione, e il coordinatore provinciale Severino Marrocco, vicesindaco di Lenola.

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