VERTENZA DIPENDENTI COMUNE DI LATINA, I SINDACATI BOCCIANO CHIARATO: “ASCOLTI LE ESIGENZE, È UN DOVERE ISTITUZIONALE”

Vertenza dipendenti Comune di Latina, i sindacati replicano all’Assessore Chiarato: “Chi governa deve saper ascoltare”

“Oltre 150 dipendenti del Comune di Latina hanno partecipato, presso la sala “De Pasquale”, all’Assemblea generale che ha dato mandato unanime alle Organizzazioni sindacali territoriali FP CGIL, UIL FPL e CSA RAL di proclamare lo stato di agitazione e di richiedere l’intervento del Prefetto di Latina per tentare una conciliazione della vertenza in corso.

L’Assemblea ha inoltre approvato l’avvio di una mobilitazione pubblica per denunciare le politiche carenti dell’Amministrazione comunale e, in particolare, dell’Assessore Chiarato nei confronti del personale. Già dal mese di ottobre verranno organizzate assemblee davanti al Palazzo comunale per informare la cittadinanza sulla grave situazione in cui versano i servizi, penalizzati da una carenza organica insopportabile – emblematica quella della Polizia Locale – che solo grazie al senso di responsabilità dei dipendenti riescono a mantenere un livello minimo di continuità.

Il Comune di Latina da anni vive una vera e propria “fuga” di funzionari e impiegati verso altre amministrazioni centrali e locali (Ministeri, Agenzia delle Entrate, INPS, Regione, Comune di Roma), dove stipendi e salari accessori sono ben più competitivi. Qui, invece, i dipendenti restano schiacciati da stipendi medi di 1.400/1.500 euro e da carichi di lavoro sempre più pesanti.

Sindaca, Assessore e Direzione generale avevano promesso di voltare pagina, superando l’idea antiquata secondo cui “il dipendente comunale è poco pagato e poco produce”. La realtà è un’altra: ogni dipartimento – dai servizi sociali a quelli educativi, dalla pubblica istruzione ai tributi, dai lavori pubblici all’ambiente, fino alla segreteria generale e all’avvocatura – è sottoposto a pressioni crescenti dovute a nuove normative, gare, appalti, piattaforme digitali e progetti PNRR, il tutto con personale ridotto e mezzi insufficienti.

A fronte di questo impegno straordinario, la politica come ha ripagato i dipendenti? Con promesse non mantenute. L’Assessore Chiarato continua a guardare al passato (“abbiamo ereditato una situazione disastrosa”) o al futuro (“ho chiesto di arricchire il salario accessorio con 100mila euro per gli anni futuri”), senza dare risposte concrete al presente. Il sindacato, lo ammettiamo, ha creduto per troppo tempo a queste promesse. Ora basta: non si può giocare con la dignità e con il salario accessorio delle lavoratrici e dei lavoratori.

I dipendenti hanno dimostrato e continueranno a dimostrare professionalità e senso del dovere, ma non resteranno più in silenzio. Il salario accessorio, le qualificazioni elevate, le responsabilità specifiche, le indennità di turno e di sportello non sono concessioni discrezionali della politica, bensì diritti contrattuali che l’Amministrazione ha il dovere di rispettare ed erogare.
Se non è bastata la mobilitazione dei 150 dipendenti riuniti in Assemblea, siamo pronti a organizzare una grande Assemblea pubblica, coinvolgendo anche le lavoratrici e i lavoratori dei servizi alla persona – dall’integrazione scolastica all’assistenza domiciliare, dai centri diurni per disabili a quelli per minori – per denunciare alla cittadinanza come vengano mortificati coloro che garantiscono ogni giorno servizi pubblici essenziali. Chi governa deve saper ascoltare.

All’Assessore Chiarato chiediamo fatti, non parole: dimostri davvero di avere a cuore il buon andamento della macchina amministrativa, che funziona solo grazie al cervello, alle braccia e al cuore delle lavoratrici e dei lavoratori comunali.

Confidiamo in un intervento diretto del Sindaco del Comune di Latina che ha sempre dimostrato vicinanza alle ragioni dei dipendenti comunali definiti più volte preziosi collaboratori”.

Così, in una nota, Vittorio Simeone (CGIL FP Frosinone Latina), Ottavio Mariottini (UIL FPL LATINA) e MarinoMarini (CSA RAL LATINA).

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