“Da Roma arrivano ordini chiari e l’amministrazione Celentano li segue alla lettera: dipingere Abc come un malato gravissimo tanto da giustificare azioni in emergenza; dichiarare che la situazione finanziaria dell’azienda speciale è disastrosa. Ma in questa narrazione del centrodestra i conti non tornano: i bilanci di Abc registrano utili per circa 685mila euro, la due diligence durata due anni ha certificato un’azienda economicamente sana (certo, con alti costi di personale ma del tutto normali per un servizio primario), il Comune ha tagliato 500mila euro rispetto ai 17,6 milioni previsti dal contratto e lo stesso contratto è stato modificato in modo unilaterale e retroattivo. La strategia, a questo punto, è più che evidente: creare disservizi, minare la stabilità economica e far fallire la società pubblica aprendo così la strada ai privati”.
Per voce dei consiglieri comunali, Dario Bellini, Damiano Coletta, Floriana Coletta e Loretta Isotton, e della segretaria Elettra Orto La Barbera, il movimento Lbc interviene ancora sulla questione rifiuti e su Abc alla luce di quanto emerso dalla riunione dei partiti del centrodestra con i vertici romani.
“Sulla questione rifiuti, in due anni e mezzo di amministrazione era davvero difficile fare peggio – prosegue il movimento – Si è proceduto alla nomina di un presidente del Cda con conflitto di interessi, si è deliberato di pagare ben 6 milioni di euro a Latina Ambiente, si sono scelti membri dello staff della sindaca coinvolti nel processo per fallimento della precedente società, non si approvano i bilanci di Abc da tre anni, si sono delegittimati l’assessore all’Ambiente e un intero Cda dell’azienda speciale, scelti dalla stessa maggioranza, per aver denunciato la grave inerzia dell’amministrazione. E intanto, è sotto gli occhi di tutti, che la città è sempre più sporca, i servizi sono ai minimi termini, la Tari è fra le più alte d’Italia, non si è agito sul fronte del recupero delle utenze fantasma, le guardie ambientali sono scomparse, si è alimentato un clima di insicurezza nei lavoratori e di rassegnazione nei cittadini. E inoltre: qualsiasi società alla quale per due anni non vengano approvati i bilanci non può che rimanere bloccata e andare in crisi. Oggi Abc riesce ancora a sostenersi, nonostante tutto e nonostante l’amministrazione comunale, solo grazie alle sue solide basi finanziarie”.
“L’amministrazione Celentano può dire ciò che vuole, ma questa ricostruzione stride con la verità che è sotto gli occhi di tutti: l’inerzia e l’immobilità, le difficoltà interne al centrodestra di governo e i conflitti di interesse hanno paralizzato completamente la città, lasciandola in uno stato di degrado e abbandono dal punto di vista igienico sanitario – proseguono i componenti di Lbc – Il risultato delle politiche portate avanti in questi due anni e mezzo parlano da soli: Latina non ha una raccolta differenziata che possa essere definita tale ed è tornata indietro rispetto ai risultati raggiunti negli anni precedenti. Dietro a questa colpevole inerzia ci sono grandi questioni irrisolte: l’aumento della spesa per la raccolta indifferenziata e la volontà politica di far fallire il progetto di un’azienda pubblica”.
“Ai cittadini intanto non resta che pagare una tariffa fra le più alte d’Italia a fronte di un servizio che si è voluto, di proposito, rendere scadente – prosegue il movimento – e a fronte di una evidente disparità di trattamento, con utenti che usufruiscono della differenziata porta a porta e altri che vivono una città sporca in cui i cassonetti sono circondati da cumuli di rifiuti. La comunità continua così a sopportare i danni delle mancate scelte di questa amministrazione oltre alla beffa che la politica del centrodestra per decidere le sorti del futuro della città si affida alla politica romana. Ora però serve chiarezza. Il Comune deve parlare con serietà ai cittadini, assumersi precise responsabilità e smettere di nascondersi dietro gli ‘ordini romani’”.