ARENA FOGLIANO, APERTA UN’INCHIESTA PER ABUSI SULL’AREA: TRE GLI INDAGATI

Arena Fogliano, aperte una indagine per diversi abusi: coinvolti il gestore, il progettista e la ditta che ha realizzato i lavori

La Procura di Latina indaga sull’Arena Fogliano, la struttura realizzata su un terreno che ha origini pubbliche, su un’area per la precisione delle Terme di Fogliano. Ad ogni modo, l’inchiesta si concentra particolarmente su sul reato paesaggistico e un possibile abusi edilizio. Dal punto di vista ambientale, ad essere contestato sarebbe l’articolo 181 del decreto legislativo 42 del 2004, un reato che configura i lavori di qualsiasi genere su beni paesaggistici, e non solo quelli edilizi o non cementati oppure non fissati al suolo con strutture o materiale conglobate non facilmente rimovibile.

Per quanto riguarda la realizzazione dell’Arena Fogliano, che nell’estate appena trascorsa ha ospitato musica, comici ed eventi, l’indagine avrebbe fatto emerge un abuso edilizio in quanto la struttura sarebbe stata realizzata in zona vincolata con fondazioni in cemento senza permesso di costruire.

L’area interessata fa parte del comprensorio delle Terme di Fogliano ed è stata classificata Zona di protezione speciale e Zona speciale di conservazione. Anche in Comune, la questione dovrebbe essere chiara, tanto che a maggio scorso è stato effettuato l’accertamento di compatibilità dell’intervento proposto con la normativa di tutela paesaggistica vigente, redigendo la relazione tecnica illustrativa, istruttoria”. Ad ogni modo, le autorizzazioni sono state fornite in un tempo molto rapido, compreso il parere della Soprintendenza.

L’indagine dei Carabinieri Nipaaf di Latina, coordinata dalla Procura di Latina, però, non interesserebbe amministratori pubblici, né dipendenti comunali. Ad essere indagati per la realizzazione dell’Arena Fogliano, sarebbero il proprietario e committente dei lavori, Gianluca Boldreghini, il progettista e direttore dei lavori, Alessandro Catani e l’impresa esecutrice Edil Ciotti, nella persona del rappresentante legale Riccardo Ciotti.

Diverse le difformità rilevate nella realizzazione della struttura rispetto alla Scia presentata in Comune: tubi prefabbricati in cemento posti alla base dei dodici pali previsti per l’illuminazione, un impianto elettrico con pozzetti interrati invece di essere posti sulla superficie, impianto idrico interrato, cancelli sorretti da profili in metallo interrato con un pozzetto prefabbricato in cemento per le sei aperture sulla recinzione, una cabina per il quadro elettrico su una base di cemento.

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