OMICIDIO DI CAMPO BOARIO: “ANTONIETTA ROCCO UCCISA CON UN MACHETE”. FERMATA LA 53ENNE EX BADANTE

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La Polizia di Stato, a Latina, a seguito di immediate e serrate indagini avviate dopo il ritrovamento del corpo senza vita di Antonietta Rocco, all’interno della sua abitazione nel quartiere popolare di Campo Boario, costantemente dirette e coordinate dal sostituto procuratore della Repubblica di Latina, Martina Taglione, ha eseguito il fermo di indiziato di delitto nei confronti di una donna, ritenuta gravemente indiziata dell’omicidio. Si tratta dell’ex badante interrogata già da ieri dopo il ritrovamento del corpo insanguinato e senza vita della 63enne.

La donna, in stato di fermo, è una 53enne, italiana, di Latina che avrebbe ucciso Antonietta Rocco con un colpo di machete, provocando una ferita profonda alla gola. Un delitto efferato il cui movente potrebbe essere inquadrato in motivi di soldi, peraltro non di grande entità La 53enne, che abita nel quartiere, in tempi recenti aveva lavorato nella casa della vittima come badante, dopodiché era stata sostituita dall’attuale badante che ha ritrovato la sessantenne in una pozza di sangue.

Ad ogni modo, gli inquirenti non hanno trovato l’arma del delitto, sebbene nella disponibilità della 53enne ci fossero alcuni oggetti della vittima probabilmente trafugati da casa sua.

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Come spiegato in una conferenza stampa dalla Procuratrice Aggiunta Luigia Spinelli e dal capo della Squadra Mobile di Latina, Giuseppe Lodeserto, che sta conducendo le indagini, coordinati dal pubblico ministero Martina Taglione, l’omicidio sarebbe avvenuta nella tarda serata di giovedì 18 settembre, mentre il corpo è stato trovato alla badante intorno alle ore 9.

Le attività investigative, condotte senza sosta nel corso della notte si sono sviluppate attraverso l’ascolto di numerosi testimoni, l’analisi della scena del crimine e ulteriori accertamenti tecnici, che hanno consentito agli investigatori della Squadra Mobile di raccogliere gravi indizi di colpevolezza. Sulla base degli elementi emersi, l’Autorità Giudiziaria ha disposto il provvedimento di fermo, eseguito nella mattinata odierna.

Il delitto si è consumato in Via Muzio Scevola, la strada dove viveva il boss Armando Di Silvio detto “Lallà”. Il sostituto procuratore di turno, Martina Taglione, ha disposto l’esame autoptico per capire la natura della morte della donna che, non sposata e senza figlia, viveva da sola in casa e in condizioni umili. L’autopsia è stata affidata al medico legale Cristina Setacci.

L’allarme è stato dato dalla badante della vittima che, stamattina, trovandosi di fronte al corpo della donna completamente insanguinato, ha contattato le forze dell’ordine. L’appartamento in Via Muzio Scevola si trova al piano terra di una palazzina e l’ipotesi è che si possa essere trattato di un litigio per un piccolo debito di soldi. La casa era completamente in confusione, con molti oggetti e mobili spostati. Gli investigatori si sono orientati sin da subito sull’ipotesi dell’omicidio, soprattutto perché all’interno dell’abitazione sono stati trovati cassetti aperti e alla rinfusa, e oggetti sparsi in terra. La 53enne deve al momento rispondere dell’accusa di omicidio volontario aggravato dalla minorata difesa della vittima la quale era quasi cieca e faceva fatica a muoversi.

Antonietta Rocca potrebbe essere stata uccisa in seguito a una colluttazione dovuta a un litigio maturato per motivi di denaro. Un particolare ha colpito: una stanza di solito chiusa a chiave era aperta. La Polizia Scientifica ha raccolto tutte le tracce possibili, mentre gli investigatori della Mobile, guidati dal dirigente Giuseppe Lodeserto, hanno ascoltato una serie di testimoni – tra cui la sorella della vittima che vive a pochi metri – per ricostruire le ultime ore di vita della 63enne e come potrebbe essersi sviluppato il delitto.

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