LATINA, ANTONIETTA ROCCO INSANGUINATA NEL SUO LETTO A CAMPO BOARIO: È UN OMICIDIO

Via Muzio Scevola, Campo Boario
In Via Muzio Scevola (nella foto), c'era il quartier generale del clan Di Silvio capeggiati da Armando detto "Lallà". Qui, la famigghia e i sottopanza (gli affiliati) si vedevano per progettare estorsioni e traffico di droga. La stessa casa di Lallà nella via era adibita a centro di spaccio dove si recavano, giorno e notte, i consumatori

Macabro ritrovamento nel quartiere di Campo Boario a Latina: una donna di 63 anni morta e trovata in una pozza di sangue

Una mattina che sembrava tranquilla e che si è trasformata in una tragedia. Infatti, in una casa nel quartiere di Campo Boario, in via Muzio Scevola, a Latina, una donna di 63 anni, Antonietta Rocco, è stata trovata senza vita nel suo letto in una pozza di sangue. Sul posto sono intervenuti gli investigatori della Polizia che si stanno occupando del caso. Se in un primo momento non si poteva escludere alcuna ipotesi, adesso è certa la pista più nera. Si è trattato di un omicidio. All’Ansa, il pubblico ministero che ha incarico il caso, Martina Taglione, dichiara: “Sono in corso gli accertamenti, ma dal quadro che si è presentato non sembrano esserci dubbi che si tratti di un omicidio. Ci sono state lesioni importanti”.

Dapprincipio sono intervenute le Volanti della Polizia per i primi accertamenti e l’ambulanza del 118, a seguire gli investigatori della Squadra Mobile di Latina. Il sostituto procuratore di turno, Martina Taglione, ha disposto l’esame autoptico per capire la natura della morte della donna che, non sposata e senza figlia, viveva da sola in casa e in condizioni umili.

L’allarme è stato dato dalla badante della vittima che, stamattina, trovandosi di fronte al corpo della donna completamente insanguinato, ha contattato le forze dell’ordine. L’appartamento in Via Muzio Scevola si trova al piano terra di una palazzina e l’ipotesi è che si possa essere trattato di una rapina finita male. La casa era completamente in confusione, con molti oggetti e mobili spostati. Gli investigatori si sono orientati sin da subito sull’ipotesi dell’omicidio, soprattutto perché all’interno dell’abitazione sono stati trovati cassetti aperti e alla rinfusa, e oggetti sparsi in terra. La donna potrebbe essere stata uccisa in seguito a una colluttazione dovuta a un litigio maturato per motivi ancora poco chiari.

La Polizia Scientifica ha raccolto tutte le tracce possibili, mentre gli investigatori della Mobile hanno ascoltato una serie di testimoni per ricostruire le ultime ore di vita della 63enne e come potrebbe essersi sviluppato il delitto. Sul posto anche il medico legale Maria Cristina Setacci a cui sarà affidato il compito di eseguire l’autopsia.

Un episodio di morte violenta inquietante all’interno di un quartiere che è sempre stato noto per la presenza del clan Di Silvio. Proprio nella strada dove è stato rinvenuto il corpo della donna viveva il boss Armando “Lallà” Di Silvio, detenuto da anni e condannato per associazione mafiosa a 24 anni di reclusione.

Tornando all’omicidio della 63enne Antonietta Rocca, la pista della rapina finita male è quella più solida. La casa, come detto, era completamente in confusione, inoltre la donna non è autosufficiente tanto da dover appoggiarsi all’aiuto di una badante e le sue condizioni di salute erano difficili. Senza contare chela 63enne era ipovedente.

Ad ogni modo, potrebbe esserci anche un’altra ipotesi. Qualcuno si sarebbe introdotto dentro casa in cerca di qualcosa, dopodiché sarebbe nato un litigio con la donna sfociato nell’aggressione fatale. Le analisi delle telecamere di videosorveglianza, le tracce ematiche e tutte le impronte lasciate dall’eventuale aggressore saranno d’aiuto per chiarire una vicenda che si inserisce in un periodo carico di tensione tra bombe, attentati e gialli. Solo cinque giorni fa, infatti, c’è stato il ritrovamento a Sermoneta Scalo del corpo carbonizzato di Francesco Loverso, il 26enne di Latina la cui fine è tuttora un rebus.

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