“VIA DELLE FOLAGHE, RIFIUTI IMMERSI NELL’ACQUA E NEL FANGO”, LA DENUNCIA DI RAGUSA (M5S)

Via delle Folaghe nel Comune di Aprilia, la denuncia di Andrea Ragusa (Movimento Cinque Stelle): ” Rifiuti anche immersi nell’acqua e nel fango”

“Non è difficile credere che la situazione che sto per descrivere sia riferita ad Aprilia, città dove è sempre più frequente il fenomeno dell’abbandono indiscriminato, massivo e distribuito di rifiuti.

Questa volta la segnalazione, inoltrata alle autorità competenti, riguarda via delle Folaghe, nel quartiere di Fossignano, che dopo le discariche abusive già segnalate, lungo via Fossignano, via Acqua Solfa, via Valle Carniera e via dei Cigni, sembra essere il quartiere più indifeso e meno controllato della città per quanto riguarda questo malcostume.

Nel tratto finale di via delle Folaghe, fino all’incrocio con via Laurentina, sono ben visibili dei rifiuti abbandonati sul ciglio della strada, anche triturati dalla procedura di taglio dell’erba, sembra attuata dal Consorzio di bonifica, procedura che ha creato una miriade di microplastiche pericolose per l’uomo, poiché inquinano la catena alimentare, e per gli ecosistemi.

Lungo questo tratto di strada scorre il Fosso di Campo del Fico, affluente del Fosso dell’Incastro che fa parte del territorio di Ardea e sfocia a Castrum Inui, nota zona acheologica di Marina di Ardea, e le microplastiche risultano essere sparse anche sulle sponde del fosso stesso, pronte per essere trasportate a mare alle prime piogge in buona compagnia assieme ad altre tipologie di rifiuti come inerti, mobilia, specchi, ecc.

Alle prime piogge, quello del trasporto delle microplastiche a mare da parte del torrente non sarebbe l’unico problema che si presenterebbe infatti, c’è la seria possibilità che il torrente possa esondare in quando la base del suo alveo è salita di circa un metro per il fango che vi si è depositato a causa del rallentamento dello scorrimento dell’acqua al suo interno, dovuto ai numerosi rifiuti che vi sono stati lanciati.

All’interno del letto del torrente, che non presenta un’area golenale, sono stati rinvenuti rifiuti di ogni tipo, dai frigoriferi alle sedie, dalle lavatrici alle valigette per trapani (Hilti) da grossi copertoni per auto. Nell’acqua si intravedono affiorare dal fango presente sul fondo, voluminosi sacchi neri dal contenuto ignoto mentre sull’acqua si vedono galleggiare vistose macchie oleose.

Lungo gli argini sono stati intravisti quelli che, verosimilmente, considerato anche le pessime condizioni del tratto in questione, sembrerebbero essere dei documenti d’identità che probabilmente sono stati oggetto di qualche probabile furto.

Questo corso d’acqua così come i suoi argini e la contigua via delle Folaghe, da anni vengono usati come comoda discarica, in quando la strada (via delle Folaghe) non è illuminata ed ha un facile accesso dalla Via Laurentina (SP95b).

Anche qui il finto cartello che segnala la presenza (finta) di fototrappole apposto dall’Amministrazione comunale come deterrente non inganna nessuno e quindi serve a poco anzi, a nulla.

A detta dei residenti, sono anni che la situazione viene puntualmente segnalata e sono anni che gli abitanti della via cercano di tenere pulito come sono anni che il Comune di Aprilia interviene con recuperi straordinari di rifiuti, ma dopo tutti questi anni i rifiuti nel fosso, dove non è facile recuperarli, si sono accumulati, e probabilmente non è facile quantificare il possibile danno ambientale arrecato da anni di abbandono di rifiuti variegati considerando anche che il corso d’acqua del Fosso di Campo del Fico da lì a pochi metri si versa nel Fosso dell’Incastro che dopo pochi chilometri sfocia nel mare.

L’unica soluzione messa in campo fino ad oggi, oltre alla necessaria e ciclica raccolta dei rifiuti, ma non nell’acqua, è stato il posizionamento del cartello che segnala la presenza (finta) di fototrappole apposto dall’Amministrazione comunale come deterrente che ormai qui, come in altri luoghi di abbandono di Aprilia, non inganna nessuno e quindi serve a poco anzi, a nulla.

Nel ricordare che il dispositivo dell’art. 192 del Codice ambientale (D. Lgs. 152/2006) vieta e punisce l’abbandono e il deposito incontrollati di rifiuti sul suolo e nel suolo così come vieta l’immissione di rifiuti di qualsiasi genere, allo stato solido o liquido, nelle acque superficiali e sotterranee spero che a seguito della segnalazione alle autorità competenti, si intervenga al più presto a bonificare l’area e magari ad illuminarla, a recintarla e ad apporre un sistema di videosorveglianza”.

Così, in una nota, l’attivista del Movimento Cinque Stelle di Aprilia, Andrea Ragusa.

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