“Mentre i cittadini attendono risposte, l’amministrazione continua a giocare a nascondino con il piano antenne.
Si parla di “illegittimità”? Bene: allora si abbiano il coraggio e la serietà di dire quali, con atti scritti e circostanziati. Perché senza prove, queste non sono obiezioni: sono solo chiacchiere per prendere tempo.
E prendere tempo, su un tema come questo, non è neutrale: significa spalancare le porte ai gestori privati. Chi non approva un piano, di fatto regala ai colossi della telefonia la libertà di installare dove vogliono, senza che il Comune possa mettere vincoli. È un favore enorme, mascherato da “prudenza amministrativa”.
E mentre l’assessore Addonizio si limita a lanciare accuse generiche, senza uno straccio di documento a supporto, la città resta senza regole e senza tutela. Questo non è buon governo: è complicità con l’immobilismo.
Un immobilismo che – guarda caso – danneggia i cittadini e avvantaggia chi fa business sulle nostre teste, letteralmente.
Un piano antenne serio non è un capriccio: è l’unico strumento che permette al Comune di dire qui sì, qui no, di proteggere quartieri, scuole, parchi. Rimandarlo ancora equivale a tradire la fiducia dei cittadini e a trasformare Palazzo comunale in un ufficio di cortesia per i gestori privati.
Se davvero l’amministrazione vuole dimostrare di avere a cuore l’interesse pubblico, smetta con i rinvii e porti il piano in Consiglio. Altrimenti sarà chiaro a tutti: questa è la politica del rinvio, dell’opacità e della resa preventiva ai poteri forti.
Purtroppo non è l’unico fronte dove questa amministrazione dimostra tutta la sua incapacità.
Ieri, al quadrivio vicino allo stadio, si è verificato un grave incidente causato da un semaforo lampeggiante da settimane. Un simbolo del totale abbandono della manutenzione cittadina: oltre 50 semafori da sostituire e nessun piano credibile per farlo. L’assessore competente, evidentemente, non riesce a venirne a capo.
E non finisce qui: le tensioni interne sono esplose anche in commissione, con scontri tra consiglieri e assessori della stessa maggioranza. Una maggioranza dilaniata dalle proprie divisioni, più concentrata a litigare che a governare.
Il risultato? Una città ferma, senza risposte e senza prospettive. I cittadini restano soli davanti ai problemi, mentre chi dovrebbe amministrare preferisce continuare con il teatrino delle accuse reciproche”.
Così, in una nota, il Movimento Cinque Stelle di Latina.